Staminali, cortei e tensioni nella capitale. Curarsi non è un reato

Foto di Letta e Napolitano imbrattate di sangue

ROMA – Esplode la rabbia nel centro della capitale: un centinaio di manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro i tagli alla ricerca sul metodo Stamina, mandando in tilt il traffico romano sdraiandosi a terra nei punti nevralgici della città e chiedendo a gran voce un intervento del governo che autorizzi il trattamento del metodo sperimentale messo a punto da Davide Vannoni e dalla sua Stamina Foundation. Un centinaio di persone, malati e famiglie di disabili, hanno da prima urlato slogan contro l’esecutivo nei pressi di Palazzo Chigi, per poi spostarsi tra Piazza Venezia, Senato e Montecitorio.  Alcuni di loro marciavano con magliette nere sulle quali era scritto: “Curarmi non è un reato” e “Non ho più voglia di morire”.  “Oggi c’è rabbia, perché molte delle persone in piazza combattono ogni giorno contro la morte – ha detto il presidente di Stamina Foundation, Vannoni – chiedono un decreto d’urgenza e lo sblocco delle liste d’attesa a Brescia, dove da giugno è stato fatto un solo nuovo carotaggio”. Nel corso della giornata si sono avuti anche piccoli attimi di tensione. Uno degli organizzatori, nel corso del corteo, aveva lanciato un allarme: “Ci giunge notizia che la Polizia sta caricando i malati e i manifestanti che stanno bloccando via del Corso”. Immediato il chiarimento da parte di uno dei manifestanti: “Non abbiamo subito nessuna carica da parte della Polizia qui a Piazza Venezia”. “C’è solo stato un momento di tensione – racconta – quando un poliziotto ha strappato di mano a uno di noi uno striscione”. Anche la Questura ha tenuto a precisare: “Non c’è stato nessun contatto fisico con i disabili e nessuna carica. I manifestanti, tra cui alcuni tifosi della Salernitana e del Napoli, sono stati invitati a liberare la strada”. Ma il simbolo forte della protesta sono le immagini del presidente del Consiglio Letta e del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano imbrattate di sangue: due malati, i fratelli Biviano, da mesi in prima fila nelle proteste, si sono tolti del sangue con una siringa e l’hanno poi versato sulle foto del premier, del capo dello Stato e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, colpevole di aver bloccato la sperimentazione del metodo Stamina. Un gruppo di manifestanti è stato ricevuto dal Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che presenterà le istanze dei manifestanti al governo. I dubbi del ministero della Sanità sul metodo Vannoni sono relativi alla validità scientifica della ricerca, la stessa Lorenzin ha invitato il presidente di Stamina Foundation a “rendere pubblico il suo metodo per un atto di chiarezza” cosicché un gruppo di tecnici lo possa valutare per verificarne la credibilità. 

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