L’Assemblea nazionale del Pd incorona Renzi e Cuperlo

Ancora una domenica di entusiasmo per i Democratici. E i sondaggi certificano la svolta: (Istituto Ixè 30%) Swg (35,6%)

 

ROMA – Ancora una domenica da incorniciare per il Partito Democratico. Dopo il successo di partecipazione alle Primarie che hanno incoronato Matteo Renzi, nuovo Segretario del partito. Si riunisce la neoeletta Assemblea Nazionale, che dovrà ratificare il risultato dell’8 dicembre ed eleggere il nuovo Presidente del partito. Saranno mille i Delegati che raggiungeranno Milano per questo nuovo appuntamento politico ed organizzativo. E’ anche il giorno della ricomposizione tra le varie anime del partito. Gianni Cuperlo, infatti, dopo il pressing serrato del Sindaco di Firenze, ha accettato di ricoprire il ruolo di Presidente del partito, cosa che non era affatto scontata, dopo le frizioni dello stesso Renzi, con parte della leadership del Pd, che aveva appoggiato con convinzione il candidato della sinistra. A siglare la pace sono stati Matteo Orfini e Stefano Fassina, che si sono detti assolutamente soddisfatti per le soluzioni politiche maturate nelle ultime ore. E guardando proprio alla componente di sinistra del partito, non può non passare inosservato l’incontro tra il neosegretario Renzi ed il leader della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, quest’ultimo definisce positiva la leadership del giovane Segretario. Pur non condividendo la parola rottamazione, Landini si dice soddisfatto per il ruolo che Renzi potrà esercitare: “Ha un atteggiamento più libero sui temi della democrazia, del lavoro, della lotta alla precarietà, rispetto a chi lo ha preceduto”. Si tratta certamente di una apertura di credito nei confronti del Sindaco di Firenze da parte della Fiom che però fissa già alcuni paletti, o meglio richieste stringenti per il Segretario del Pd e leader della coalizione di centrosinistra che potrebbe, alle prossime elezioni risultare maggioritaria nel Paese. Landini, infatti, chiede, e su questo punto bisognerà vedere cosa la componente renziana riuscirà a fare, di “approvare una Legge sulla rappresentanza e la democrazia sindacale”. Poi la bordata visto che Renzi ha a simpatia quello dell’Ad di Fiat Marchionne, sul quale Fiom ha sempre dato battaglia: “Intanto – dice Landini nell’intervista concessa sabato mattina a La Repubblica- dico che quel modello piace meno alla Corte Costituzionale e poi suggerirei a Renzi, se proprio cerca un modello, di mettersi a studiare quello della Wolkswagen”.  Ed a proposito di contratti Landini avverte il nuovo leader sulla possibilità che sposi la tesi avanzata dall’economista Yoram Gutgeld, sui giovani, ovvero un contratto unico a tempo indeterminato, senza però l’articolo 18: “Non sono d’accordo – puntualizza immediatamente Landini- L’articolo 18 è stato manomesso. Quanti nuovi posti di lavoro ha creato? Quanti multinazionali sono venute in Italia? La verità è che il nuovo articolo 18 ha prodotto più licenziamenti per ragioni economiche”. Ed allora parte la ricetta della Fiom, quella vera, e su questa Renzi dovrà misurarsi insieme alla sua nuova classe dirigente: “Azzeramento delle forme di precarietà, inserimento del reddito minimo, riduzione degli orari, nuovi investimenti pubblici e privati, salvaguardando l’industria pubblica, anziché svenderla con le privatizzazioni”. Poi l’interrogativo del leader della Fiom: “Ma questo Governo e questo parlamento sono in grado di realizzare il cambiamento?”. Ma la partita di Renzi parte ufficialmente oggi con la presa d’atto del suo trionfo da parte dell’Assemblea Nazionale. Il nuovo Segretario ci arriva dopo il bagno di folla dell’8 di dicembre e soprattutto dopo i sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani, che attribuiscono numeri esaltanti al nuovo corso politico. Secondo l’Istituto Ixè, il Pd avrebbe recuperato oltre 2 punti percentuali sulla precedente rilevazione, attestandosi ad oltre 29,5 punti percentuali. Molto più positivo il test fatto da Swg che colloca il Pd al 35,6% dei consensi, di gran lunga avanti rispetto agli attuali avversari di Forza Italia e del Movimento 5Stelle. Renzi, infine, si presenta davanti al catino dei 1000 nuovi letti, con tre risultati ottenuti, anche grazie e soprattutto, alla compattezza del partito sulla soluzione unitaria per la Presidenza dell’Assise a Cuperlo, con il disco verde all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, e ultimo, ma non ultimo, con lo spostamento dal Senato alla Camera, del dibattito e incardinamento della nuova legge elettorale. Risultati, questi, che fanno partire il ‘fiorentino’ in discesa…

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