Napolitano lancia il rischio allarme sociale e bacchetta Berlusconi

ROMA – Il Presidente della Repubblica oggi, durante la cerimonia di auguri con le alte cariche dello Stato, ha lanciato un preciso allarme, ovvero che esistono i rischi di ‘scosse sociali’. 

Scosse, peraltro, a cui stiamo  assistendo già da parecchi mesi a cui partecipa una larga fetta di popolazione costretta a convivere in una situazione economica insostenibile, ma anche di rabbia nei confronti di una politica che finora è stata incapace di dare delle risposte efficaci ai suoi cittadini.

Per questo motivo Giorgio Napolitano ha chiesto la “massima attenzione” soprattutto a coloro che  vivono nel “disagio”. “Va data – ha aggiunto il Capo dello Stato, facendo un chiaro riferimento ai mutamenti incalzanti della scena politica ancora lontani da un chiaro assestamento e tali da presentare incognite non facilmente decifrabili – , a quanti non sono raggiunti da risposte al loro disagio: categorie, gruppi, persone, che possono farsi coinvolgere in proteste indiscriminate e finanche violente, in un estremo e sterile moto di contrapposizione totale alla politica e alle istituzioni”. 

“La crisi che ha investito l’Eurozona – precisa Napolitano riferendosi ai forconi – ha messo a dura prova la coesione sociale. Le più elaborate previsioni 2014 segnalano un rischio diffuso di tensioni e scosse sociali: un rischio che deve essere tenuto ben presente e fronteggiato in Italia”. “Occorre accompagnare il più severo richiamo al rispetto della legge – avverte ancora il presidente – con la massima attenzione a tutte le cause e casi di più acuto malessere sociale. Il governo registra in questo momento con comprensibile soddisfazione l’arresto della caduta del Pil, ma la recessione morde ancora duramente, e diffusa appare la percezione della difficoltà ad uscirne pienamente”.

Ma non è tutto. Napolitano lancia un altro messaggio chiaro a Silvio Berlusconi, che dopo la sentenza Mediaset ha evocato immaginari colpi di Stato: “In Parlamento si deve poter affermare “in ogni momento un clima di civile confronto e di fruttuoso impegno, nel rispetto dei diritti di tutte le forze che vi sono rappresentate e nella riaffermazione delle regole che le camere si sono date”.  Per questo le estremizzazioni non giovano a nessuno e possono solo causare guasti nella vita democratica,   sempre e dovunque negli stati di diritto non può che riaffermarsi la separazione dei poteri tra politica e giustizia”. 

Napolitano: “No al voto anticipato, sì alle riforme”

 “L’Europa ci guarda ed è diffusa, credo, tra gli italiani la domanda di risposte ai loro scottanti problemi piuttosto che l’aspettativa di nuove elezioni anticipate dall’esito più che dubbio”. Una formula eloquente quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel giorno della tradizionale cerimonia per lo scambio di auguri fra le cariche dello Stato, usata per ravvivare lo spirito riformista in Parlamento. Il Capo dello Stato esorta per una stabilità che si traduca in “un’azione di governo adeguata”. Perché stabilità non significa necessariamente forza. Dovrà affermarsi in parlamento “un clima di civile confronto e di fruttuoso impegno, nel rispetto dei diritti di tutte le forze che vi sono rappresentante e nella riaffermazione delle regole che le Camere si sono date” dice Napolitano. “Le sorti del governo poggiano soltanto sulle sue forze, sono legate soltanto al rapporto di fiducia con la sua maggioranza” ha ricordato. Quindi, dopo l’uscita dall’esecutivo di Berlusconi e dei berlusconiani,  ricorda  che esistono “incognite non facilmente decifrabili” nel futuro prossimo. A proposito di Forza Italia, Napolitano chiede agli azzurri di non abbandonare il percorso riformatore. “Quella rottura non comporti l’abbandono del disegno di riforme costituzionali, di cui sono state poste le premesse tra giugno e settembre con la relazione della Commissione presieduta dal ministro Quagliariello” dice il Capo dello Stato rivolgendosi poi direttamente a Silvio Berlusconi: “non evochi immaginari colpi di Stato e oscuri disegni cui non sarebbero state estranee le nostre più alte istituzioni di garanzia. Queste estremizzazioni di ogni giudizio o reazione, non giovano a nessuno, e possono solo provocare guasti nella vita democratica”. Poi, sulla scia degli ultimi eventi di protesta sparsi in tutto il territorio nazionale, Napolitano esorta a prestare “la massima attenzione” al disagio sociale.   Per Napolitano occorre “accompagnare il più severo richiamo al rispetto della legge con la massima attenzione a tutte le cause e i casi di più acuto malessere sociale”. Un occhio vigile deve esserci in particolar modo nei confronti della grande manifestazione prevista nella capitale il prossimo mercoledì. Infine, Napolitano torna sui limiti temporali del suo incarico, così come annunciato al momento della sua seconda elezione. “Non mancherò di rendere nota ogni mia ulteriore valutazione della sostenibilità, in termini istituzionali e personali, dell’alto e gravoso incarico affidatomi” conclude.

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