Renzi apre le porte a Berlusconi. Conferenza stampa, LA DIRETTA STREAMING

Un sabato storico per il Cavaliere. Oggi alle 16 l’incontro al Nazareno. CLICCA QUI PER LA DIRETTA 

 
ROMA – Nel Pd, ormai è resa dei conti. L’ala di sinistra del partito alza pericolosamente il tono della polemica fino ad ipotizzare la fine del Governo Letta. A fare da apripista Alfredo D’Attorre, deputato doc bersaniano che sigilla il de profundis sul patto tra Renzi e Berlusconi sulla Legge Elettorale, che dovrebbe essere siglato, addirittura al Nazareno (non è Botteghe Oscure o Piazza del Gesù, ma è pur sempre la sede istituzionale del partito che più di altri, negli ultimi anni ha tentato di contrastare il Cavaliere nella sua ventennale esperienza politica ndr). “Lo spagnolo in salsa italica – sentenzia il bersaniano D’Attorre – è politicamente e costituzionalmente invotabile”. In un colpo solo “si resuscitano il Porcellum e Berlusconi”. Su questo la componente bersaniana è pronta a dare battaglia “a viso aperto”.
 
“Questa non sarà una battaglia fatta in maniera vigliacca – prosegue – anche perché di vigliaccate ce ne sono state pure troppe… Noi faremo una battaglia a viso aperto in commissione, nel gruppo e in aula. Nessuno si nasconde dietro il voto segreto”. Ma se questa è la posizione ‘ufficiosa’ ma non smentita da alcuno della sinistra del Pd, dobbiamo registrare la replica di Ernesto Carbone, anche lui Democratico ma di fede ‘renziana’: “D’Attorre sostiene che cade la maggioranza se si fa l’accordo con Berlusconi. Alfredo scommettiamo che invece non sarà così? Capiamo che si preferisca la palude, ma un minimo di senso di realtà suggerirebbe di trovare altri argomenti per cercare di non cambiare la legge elettorale. Qui è in gioco la credibilità della politica e in questo momento le mezze minacce di D’Attorre servono a poco”. Ma se dobbiamo parlare di tachicardie ‘Democratiche’ non possiamo non registrare i cinguettii dello stesso Segretario Renzi : “Il Pd balla? “Dici? A me non sembra – scrive Renzi – Abbiamo votato ieri, votiamo lunedì. E soprattutto abbiamo votato l’8 dicembre. #lavoltabuona”. Di fronte a questa quasi disperata condizione della maggioranza e del suo partito egemone, gli alleati non possono restare in silenzio, ed ecco, allora le prese di posizione di Ncd, Scelta Civica e Popolari per l’Italia, che chiedono, apertamente un vertice di maggioranza (alla vecchia maniera ndr) per comprendere se il Governo è ancora in equilibrio, ha le forze necessarie, o se il Presidente del Consiglio Letta, debba, ob torto collo, salire forzatamente verso il Quirinale.
 
Si tratterebbe di una vera e propria crisi al buio, che porterebbe, oltre che alla fine del Governo, anche e soprattutto, ad una ulteriore possibile frammentazione del quadro politico, con la inevitabile disarticolazione del Pd in almeno due ampie componenti, decisamente poco compatibili. Sulle alleanze, per stemperare i toni, Ncd, Sc e Ppi ribadiscono comunque “la loro disponibilità, in tempi rapidissimi, a condividere con il Pd e successivamente discutere con le opposizioni un pacchetto di riforme che prevedano: il superamento del bicameralismo paritario; una legge elettorale che garantisca rappresentanza delle culture politiche, governabilità e stabilità degli esecutivi, anche attraverso un modello di doppio turno; una significativa riduzione del numero dei parlamentari”. Comunque vadano le cose, c’è da dire che in questa lunga notte, la nuova legge elettorale, potrebbe trovare un punto d’incontro: la trattativa tra gli emissari renziani e quelli azzurri si è fatta più serrata. Si parla di nuovi contatti tra Denis Verdini e il politologo Roberto D’Alimonte. Ma chi certamente festeggia è Berlusconi, perché, grazie alle aperture di Renzi, è riuscito ad uscire dall’angolo. Al momento, comunque, la bilancia è ancora in parità. Renzi, come lo stesso Berlusconi, sono perfettamente al corrente che la partita del Nazareno (oggi alle 16 nella sede del Pd) potrebbe segnare il percorso politico, sia del Pd che della stessa rinata Forza Italia. Renzi si è assunto una grande responsabilità. Una scommessa che potrebbe determinare, comunque vadano le cose, la fine di una straordinaria esperienza politica, sviluppata dalle esperienze di post comunisti, post democristiani, socialisti di sinistra, ambientalisti e tante componenti della società civile. Renzi è certamente abile, e ci auguriamo che possa tenere unite queste anime. L’alternativa, purtroppo, è riconsegnare il Paese, dopo un pragmatico accordo sulla legge elettorale, al centrodestra che probabilmente, dopo l’esperienza con il Governo Letta, troverà la strada per ritrovarsi.
 

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