Sel marca la propria indipendenza e aspetta Renzi

ROMA – Un video che ricorda Nelson Mandela, le note della V° sinfonia di Beethoven diretta da Abbado, un grande applauso e subito dopo le parole appassionate del leader Vendola. I 900 delegati di Sel si riuniscono a congresso a Riccione fino a domenica sera.

Un’assise, la seconda, divisa “come un’era geologica dalla precedente”, in rappresentanza di 34 mila iscritti di cui il 40% donne e il 55% under 40. Nella sala principale del palazzo, convivono un drappo con l’immagine di Che Guevara e la bandiera della Pace, un’area bimbi con le seggioline colorate e le matite per disegnare, la storica foto de ‘Il Manifestò con il neonato a pugno chiuso e la scritta ‘la rivoluzione non russa e il green village con le novità in fatto di economia verde. Così si presenta il secondo congresso nazionale di Sel. Il governatore della Puglia rivendica l’autonomia del partito, ma ribadisce di voler dialogare con Matteo Renzi, (ospite domani, ma che dopo il discorso di oggi forse non parteciperà – ndr), con il quale vuole costruire un nuovo centrosinistra. 

Arriva subito un messaggio di chiarezza sul futuro elettorale di Sel: “Non ho alcuna voglia di iscrivermi a nessuna delle sue correnti interne perché il Partito democratico non è il mio né il nostro destino”. “Loro sono il nostro interlocutore, ma non la nostra resa. Noi non ci sciogliamo fin quando non nascerà il cantiere di una nuova sinistra che guarda al futuro”. Dunque il primo nodo è sciolto, Sel resta dov’è, ma rimane la questione legge elettorale. Così com’è Vendola non la voterà. Lo sbarramento al 5% crea problemi e costringerebbe Sel ad un a pparentamento forzato e senza condizioni. 

A Maggio, dunque, respingerà tanto la confluenza nel Pd quanto l’adesione alle prossime europee a una lista-ammucchiata di estrema sinistra. Ma rilancerà invece il ruolo di Sel come anello di congiunzione in Europa tra Il Pse di Martin Schultz e la sinistra di Tsipiras, il leader della Syriza greca. Se l’operazione riuscirà è tutto da vedere. Soprattutto resta da capire la sua traduzione in una lista elettorale di Sel, alle prossime elezioni europee dove c’è la soglia di sbarramento del 4%.

Nei confronti di Renzi nei mesi scorsi c’erano state parole positive di Vendola, ma pare che l’incontro con Berlusconi e la nuova legge elettorale abbiano complicato molto la corrispondenza di amorosi sensi tra i due. “L’abbraccio col ‘Caimano’ è una maledizione per la sinistra moderata, che ne è sempre uscita smontata” è il monito di Niki a Matteo. A Renzi il leader Sel rimprovera che “alla base del tentativo di riforma elettorale ci sia stata l’intesa preventiva con Berlusconi”. “Non ci lamentiamo della sua proposta elettorale per ragioni di sopravvivenza, ma di metodo”, ha aggiunto. “Non ci si chieda di dimenticare la girandola di mafiosi ed escort che ha dominato la scena politica per vent’anni”, ha poi detto, “e che il porcellum era l’atto lurido di chi intendeva avvelenare i pozzi della politica”. Sembra dunque che il Caimano abbia già raggiunto uno dei suoi obiettivi, ovvero, complicare le alleanze a sinistra.

Vendola è molto critico anche nei confronti di Beppe Grillo: “Come sappiamo gli uomini della provvidenza, i comici dilettanti, ma anche quelli professionisti, non sono la soluzione del problema ma l’esclusione del problema”. 

Vendola ha duramente criticato anche l’atteggiamento assunto di Ncd e Angelino Alfano sulla riforma elettorale. “Mi stupisce – ha detto il leader Sel- l`accanimento contro il Porcellum di Alfano, che lo presenta come se fosse un male precipitato da un altro pianeta, l`invasione degli alieni. Alfano è stato uno dei protagonisti della ferita inferta dalla democrazia italiana attraverso il Porcellum. Il Porcellum è stato un capolavoro della destra, del berlusconismo per avvelenare i pozzi”. 

Infine un passaggio anche sull’inchiesta che lo coinvolge a Taranto, nella quale, afferma con voce commossa, non rinuncerà a difendersi fino alla fine con la stessa tenacia con cui ha sempre combattuto i poteri forti.

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