Alfano contro Renzi. Italicum, partita aperta sulle preferenze

L’ex guardasigilli: “Assurdo non dare ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari”. La replica del sindaco di Firenze “I conservatori non mollano e sperano nella palude” Fassina: “Possiamo, dobbiamo intervenire”

ROMA – Scadrà tra poche ore la possibilità di emendare l’Italicum. Le richieste migliorative dovranno infatti essere presentate entro le ore 13 di lunedì 27 gennaio. In attesa di conoscere quali saranno, e soprattutto da chi saranno ideati e presentati gli emendamenti, resta effervescente il clima. Va detto che a far scatenare le polemiche e le osservazioni, sono soprattutto i listini bloccati, contenuti nel testo frutto dell’accordo tra il segretario Pd, Matteo Renzi e il leader di Fi Silvio Berlusconi e condiviso anche dal Nuovo Centro Destra del Vicepremier, Angelino Alfano. Da registrare la condivisione del Presidente del Consiglio, Enrico Letta sul punto, ovvero, se le preferenze non ci sono forse è meglio, stessa posizione che per altro avevano condiviso al tavole delle riforme insediato al Nazareno, sia Renzi che Berlusconi. Ma sulla questione tiene botta proprio il Vicepremier Alfano  che insiste a criticare la mancanza delle preferenze, definendo ”assurdo” il non voler dare ai cittadini la possibilità di scegliere i parlamentari. Ma Renzi, che in queste ore che precedono la presentazione degli emendamenti alla possibile nuova legge elettorale, tiene alta la guardia e puntualizza la sua posizione via twitter: ”I conservatori non mollano, resistono, sperano nella palude – scrive il segretario Pd – Ma l’Italia cambierà, dalla legge elettorale al lavoro. Questa è la volta buona”. A stretto giro di posta la replica di Angelino Alfano, che si affida a Sky Tg 24: “Ma davvero vogliamo fare il torto agli italiani di tenere la parte peggiore del Porcellum e non diamo il diritto di voto agli italiani?. Questa sta diventando materia teologica da parte di Forza Italia su cui è impossibile discutere, se gli italiani non avranno le preferenze, la responsabilità sarà di Forza Italia, perché gli altri sono d’accordo”. Ma certo non poteva passare inosservata alla nomenklatura berlusconiana, la presa d’atto sull’Italicum del Vicepremier e transfuga azzurro Alfano ed ecco allora puntuale l’imperiosa presa di posizione di Renato Brunetta: “Quello di Alfano per le preferenze è un amore improvviso. ‘Tutti quelli colpiti sulla via di Damasco delle preferenze mi sanno di strumentalità, chiedono le preferenze per abbassare la soglia”. Poi Brunetta si dice certo che “alla fine ci sarà Alfano, ci sarà Scelta civica e ci sarà la Lega. Penso che alla fine ci sarà un accordo ampio o si cade già domani sera. E il passo successivo alla nuova legge elettorale saranno le elezioni anticipate. Se si carica una pistola, la pistola spara”. Infine c’è da dire che sulla partita dei listini bloccati c’è da registrare, ultima ma non ultima, la posizione della sinistra del partito democratico. Netta la presa di posizione di Stefano Fassina:  “Riflettiamo sull’appello di autorevoli costituzionalisti italiani sulla legge elettorale, pubblicato da ‘Il Manifesto’: liste bloccate, premio di maggioranza e sbarramento sono punti da cambiare”, afferma l’ex viceministro dell’economia. “In particolare, è interesse dell’Italia, non di una parte del Pd, restituire al cittadino la possibilità di scegliere chi eleggere. Possiamo, dobbiamo, intervenire in Parlamento, senza bloccare il treno delle riforme”.

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