Renzi si prepara per Palazzo Chigi

ROMA – Il messaggio di Matteo Renzi dalla direzionale del Partito Democratico è chiaro e fin troppo diretto. 

Vi propongo la strada meno battuta, quella più difficile”, ha detto Renzi citando una frase dal film l’attimo fuggente. “Strada, sulla quale faremo più fatica, ma l’unica che il Pd si può permettere: vi chiedo di uscire dalla palude”.

Tertium non datur”, dice Renzi per ricordare che esiste una sola strada alternativa davanti all’ipotesi di andare al voto subito oppure ingovernabilità. Insomma, prende sempre più forma il cosiddetto passaggio di consegne tra Letta e Renzi, che secondo il segretario non è affatto una staffetta, perchè lascia intendere che il suo “passo” sia molto più veloce e per di più con un governo nuovo di zecca.

Un passo che lascia alquanto perplessi, visto che Renzi parla di una legislatura che deve durare fino al mandato naturale, ovvero il 2018. mandato, che va ricordato, vede sempre il PD governare con il centro destra. 

“E se questo è l’orizzonte in cui dobbiamo muoverci, allora muoviamoci. Qualcuno – ha aggiunto il segretario – oggi ha parlato di ‘ambizione smisurata di Renzi, l’ambizione smisurata del Pd’. Vi aspetterete che smentisca queste parole, non le smentisco. C’è un’ambizione smisurata che ognuno di noi deve avere: il segretario come l’ultimo delegato, ogni iscritto di questo partito, quella di pensare che l’Italia non può vivere per i prossimi anni nell’incertezza, nell’instabilità, nella palude e nei tentennamenti. Quell’Italia semplice e coraggiosa deve vivere con semplicità e pensare con grandezza. Siamo di fronte a questo bivio: mettete al bando ogni ipocrisia, l’orgoglio personale, ringraziamo chi ha lavorato con determinazione in questo anno, ma o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno”. 

E poi: “Ci sono dei momenti in cui chi ha responsabilità di guida all’interno di una comunità, associazione, partito politico è chiamato a nascondersi, in altri momenti ad ascoltare più che parlare, a camminare al passo dell’ultimo. In altri si è chiamati a un duplice impegno, da un lato quello della franchezza e trasparenza totale, dall’altro di indicazione di una via”, aggiunge Renzi. “Credo che questo debba essere un momento in cui ci poniamo l’obbiettivo di chiarire cosa vogliamo per il Paese, mettendo l’orgoglio personale in secondo piano, con una soprattutto per le persone per cui facciamo politica che vivono una situazione di crisi. Inizi a diventare grande quando smetti di fare solo le cose che ti piacciono”.

E infine: «Il rilancio radicale che immaginiamo non deve suonare come una polemica verso Letta, nè dal punto di vista personale nei confronti di Enrico, nè verso il governo che ha affrontato momenti di grande incertezza e turbolenza nell’ultimo anno». 

Intanto, a direzione in corso, Renzi incassa i primi appoggi. Da Zanda, da Lauricella e anche da Cuperlo che però esorta  il segretario affinchè la direzione non sia chiamata ad esprimersi oggi con il voto. Insomma inutile fare troppi giri di parole. Renzi è prossimo a varcare la soglia di Palazzo Chigi.

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