Dl, abolito il finanziamento pubblico ai partiti. Il M5S protesta, bugia di Renzi

ROMA- L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge che disciplina l’abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti e contiene disposizioni per la trasparenza e la democraticità delle formazioni politiche, la contribuzione volontaria e indiretta in loro favore. 

Sulla nuova legge sul finanziamento dei partiti hanno confermato il no già espresso al Senato, in particolare, il MoVimento Cinque Stelle e la Lega. Complessivamente, alla Camera si sono espressi 321 deputati mentre 141 sono stati i voti contrari e cinque le astensioni. 

L’epilogo della votazione è stato tuttavia animato. Il MoVimento Cinque Stelle, infatti, contrario  alla legge che abroga il finanziamento pubblico, ha protestato con cartelli in aula  al momento della votazione elettronica. E scattando fotografie qua e là in aula. Tra i cartelli esposti dai 5 stelle, anche quelli con la faccia di Renzi con un naso finto allungato, stile Pinocchio, e la scritta «Bugia numero 1: se vince Renzi, aboliamo il finanziamento pubblico dei partiti». 

Immediato è stato l’intervento della presidente Laura Boldrini che ha ordinato la rimozione dei cartelli pentastallati e rinnovato il divieto di riprese non aurtorizzate in aula. Alcuni deputati grillini hanno però continuato a protestare, con qualche resistenza agli assistenti parlamentari incaricatio di rimuovere le scritte. 

La protesta dei grillini ha fatto insorgere altri deputati, in particolare dai banchi Pd. Ed Ettore Rosato preso la parola chiedendo a Boldrini «provvedimenti immediati e severi» nei confronti dei Cinque Stelle, denunciando il rischio legato a una sottovalutazione delle proteste in aula. «Onorevole Rosato – ha ribattuto seccata Boldrini- la presidenza non consente affatto che in quest’aula venga fatto di tutto…».

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