Libia. Partito l’attacco “Odissea all’Alba” contro Gheddafi. La diretta

00, 57 – La Libia fa sapere che non  coopererà più con l’Europa nella sua lotta contro l’immigrazione clandestina. Lo ha detto un responsabile della sicurezza libica, citato dalla tv di stato.

 

00, 47 – Il governo libico considera nulla la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dopo gli attacchi sferrati dalla coalizione occidentale.  Lo afferma in un comunicato il ministero degli Esteri libico. La risoluzione Onu prevede una no-fly zone rafforzata contro le truppe di Gheddafi e l’immediato cessate il fuoco per proteggere la popolazione civile.

 

00, 27 – La Libia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri libico in un comunicato

ORE 00,10 – Sorge il dubbio che le immagini rilanciate dalla televisione libica, dove si vedono i sostenitori pro Gheddafi manifestare, siano video di repertorio, mandate in onda solo a mero scopo propagandistico. D’altra parte non ci sono servizi dal fronte che possano in qualche modo confermare o smentire i tanti dispacci sulla reale situazione che si sta consumando nel paese africano. Anche da parte della coalizione al momento è stato diffuso un solo video di una decina di secondi dove viene ripreso il lancio di un missile Cruise da una nave della marina statunitense situata nel mediterraneo. Ed anche le operazioni militari sono mantenute nello stretto riserbo dalle autorità. Difficile anche capire quali obiettivi siano stati raggiunti dai raid della coalizione e soprattutto i danni causati ai civili. Alcuni siti vicini all’opposizione parlano già di una mezza vittoria, ma finchè Gheddafi sarà al potere la situazione potrebbe trascinarsi a lungo. Sembrava che la battaglia nei cieli dovesse durare poco. Si era sperato fino alla fine che Gheddafi davanti ad uno spiegamento di forze internazionali avesse ufficializzato la sua resa. Ma ciò non è avvenuto ed ora tutti si preoccupano sulla durata del conflitto e sulla riuscita di creare una no fly zones che consenta di creare un canale privilegiato per portare aiuti alla popolazione schiacciata ai confini libici.
Altro mistero rimane la sorte del rais, che oggi non si è fatto visto alla televisione, bensì ha mandato in onda un suo messaggio audio. L’obiettivo è quello di stanare il rais nel suo rifugio, ma non si hanno notizie precise sui bombardamenti in corso nella capitale libica. Testimoni affermano che i missili sarebbero caduti distanti dal bunker del rais, metre altri assicurano che una pioggia di bombe ha colpito la città di Tripoli.

 

ORE 23, 52 – Continuano i raid aerei sulla Libia con l’operazione denominata “Odissey Dawn”. Per ora  i paesi coinvolti che prendono parte agli attacchi della coalizione internazionale sono la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, quest’ultimi hanno lanciato dalle navi posizionate nel mediterraneo quasi 200 missili Cruise. Italia e Canada, invece,  non hanno ancora preso parte attivamente ai raid, anche se l’Italia sta fornendo un importante supporto logistico attraverso la messa a disposizione  ben sette basi militari. Secondo fonti governative gli Eurofighter sarebbero pronti a partire in qualsiasi momento.

 

ORE 23, 38 – Secondo alcune testimonianze oculari riportate dall’emittente Al Jazeera, i raid che hanno colpito Tripoli erano molto distanti dal bunker dove si rifugia il rais con i suoi fedelissimi. Intanto Hugo Chavez, presidente del Venezuela, ha condannato fermamente gli attacchi, tuttora in corso,  da parte della coalizione internazionale. Ricordiamo che Chavez aveva lanciato la proposta di mediare un piano di pace tra Gheddafi e i rivoltosi. Un piano rifiutato  dagli stessi oppositori al regime libico, in quanto avrebbe permesso al leader libico di continuare a svolgere il suo abituale ruolo, mantenedo immutata la situazione di repressione imposta dal regime.

 

ORE 23, 05 – “Il Mediterraneo è diventato un vero campo di battaglia”. Con queste parole Muammar Gheddafi ha esordito nel suo intervento  audio alla televisione libica, lasciando intendere di non volersi arrendere al volere del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “Reagiremo all’aggressione coloniale dei crociati” ha aggiunto il rais libico che minaccia  di attaccare obiettivi civili e militari nel Mediterraneo se l’occidente non metterà fine ai bombardamenti contro il suo paese. Infine il colonnello  ha detto che i  depositi di armi  sono stati aperti per difendere la Libia e rivolgendosi ai suoi fedeli ha invocato la rivoluzione armata contro i nemici dell’occidente.

 

ORE 22, 50 – L’esercito francese ha smentito la notizia diffusa dalla tv libica secondo cui un aereo francese era stato abbattuto nella regione di Tripoli. Intanto nella capitale libica è atteso l’intervento televisivo di Muammar Gheddafi che parlerà dell’attacco sferrato dalla coalizione internazionale. Al momento la tivù libica ha le telecamere puntate su una scultura dove si nota una grande mano che tiene nel pugno un F16 americano.
Il comitato dell’Unione africana sulla Libia, che oggi si è riunito in Mauritania a Nouakchott ha fatto sapere di rifiutare  ogni intervento militare straniero.

 

ORE 22, 26 – I media libici danno notizia che Sirte, città natale di Gheddafi è stata bombardata.

 

ORE 22, 20 – Il capo del movimento sciita Hezbollah, Hassan Nasrallah lancia un allarme preciso, affermando che l’operazione militare lanciata oggi dalla coalizione internazionale apre la strada a un’ingerenza occidentale  in ogni paese arabo. In pratica la situazione che si è venuta a creare in Libia si sta complicando ulteriormente e c’è il rischio che possa determinare una sorta di rivolta araba generale, riconducibile al periodo storico delle colonizzazioni.

 

ORE 22,10 – La tv di stato libica afferma che un aereo francese è stato abbattuto nella regione di Tripoli dalla sua antiaerea. Nessuna conferma è giunta dalle autorità francesi. Nel frattempo il segretario generale del Parlamento libico Mohamed al Zawi ha definito  un’aggressione barbara l’attacco della coalizione e ha parlato di numerose vittime.

 

ORE 21,52 – Sono stati lanciati 110 missili da parte delle forze armate della coalizione su obbiettivi precisi e difese aeree libiche. Lo ha reso noto un portavoce del Pentagono. Sarebbero stati colpiti oltre 20 obiettivi strategici libici, in larga parte a ovest del Paese. Si tratta di sistemi di difesa aerea e altri snodi di comunicazione strategica, tutti situati sulla costa.
Intanto la tivù libica riporta che tra gli obiettivi colpiti questa sera dalla coalizione internazionale a Tripoli ci sarebbe anche l’ospedale Bir Usta Milad. Lo sostiene il portavoce delle forze armate libiche, secondo il quale “il nemico crociato ha bombardato questa sera l’ospedale  nel quale vi erano molti malati ed in particolare anziani”.

 

ORE 21,45 – Nessuna conferma sul coinvolgimento dei velivoli italiani nell’operazione contro la Libia. Ma di sicuro  l’attacco sferrato dalla Francia e il lancio di cruise da navi statunintesi  non resteranno isolati e i Tornado ECR italiani, come ha ricordato oggi il generale dell’Aeronautica  Vincenzo Camporini, hanno delle capacità uniche in Europa per quanto riguarda la neutralizzazione delle difese missilistiche e dei radar nemici, vale a dire il primo atto per la creazione di una no fly zone.

 

ORE 21,34 – I sottomarini britannici della classe Trafalgar hanno lanciato missili Tomahawks contro obiettivi in Libia. Lo ha riferito il ministero britannico della difesa.

 

ORE 21,17 – Giunge una drammatica notizia dal Democratic Libya Information Bureau, che ha sede a Londra. Gheddafi starebbe usando i bambini e gli oppositori finiti in carcere come scudi umani a Tripoli

 

ORE 21,11 –  Secondo alcune testimonianze giunte dalle postazione degli insorti  la base delle brigate di Gheddafi a Misurata sarebbe stata colpita durante i raid aerei.

 

ORE 21,05 –  Sono entrati da poco in azione anche le forze britanniche con i loro caccia.  La conferma arriva dal primo ministro David Cameron il quale ha sottolineato, durante un intervento televisivo alla BBC, che l’operazione militare nel paese nordafricano è  necessaria, legale e giusta.

 

ORE 21,00 –  I ribelli lanciano un appello: “Il rais lasci il potere e si faccia giudicare da un tribunale libico o internazionale”, è quanto annunciato da Mustafa Gheriani, portavoce del Media Committee del Consiglio transitorio libico.

 

ORE 20, 56 –  Le navi usa hanno sferrato il primo attacco dal mare lanciando  i missili Cruise. Obiettivo le postazioni dell’esercito di Gheddafi.

 

ORE 20, 40 –   Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi non demordono. Da ore stanno bombardando  la zona dove si trova la centrale elettrica di Misurata per provocare un black out in tutta la zona.

 

ORE 20, 37 – Le operazioni militari continueranno fino a quando il colonnello libico Muhammar Gheddafi non rispetterà la risoluzione dell’Onu per il cessate il fuoco: lo ha detto pochi minuti fa il ministro degli Esteri francese Alain Juppè.

 

ORE 20, 33 – Secondo indiscrezioni alle operazioni militari starebbero partecipando anche i velivoli italiani, anche se al momento non esistono conferme.

 

ORE 20, 30 – La difesa francese ha annunciato che molti carri armati delle forze libiche di Gheddafi sono stati distrutti durante i raid aerei. Non si sa con esattezza quanti mezzi appartenenti all’esercito del rais siano stati presi di mira e non è dato a sapere nemmeno quale siano le armi usate per raggiungere tale obiettivo. Per ora le operazioni sono condotte sotto uno stretto riserbo militare, per cui è difficile anche conoscere l’entità oggettivo degli attacchi aerei e dei danni provocati. Intanto la marina statunitense ha schierato tre sottomarini nel Mediterraneo per preparare un attacco contro la Libia dal mare.

 

ORE 20, 11 – Il capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, ha inviato una circolare a prefetti e questori perchè sia innalzato il livello di attenzione sugli obiettivi sensibili, soprattutto alle frontiere.

 

ORE 19, 49 – La Croce Rossa internazionale ha lanciato un appello a tutte le parti in causa in Libia perchè sia garantito l’accesso di medici e ambulanze ai feriti.

 

ORE 19, 45 – La Nato ha certificato in operazioni di  peacekeeping  e  peacemaking   i caccia  Eurofighter Typhoon F-2000 di base a Grosseto che sono stati riposizionati all’aeroporto militare di Trapani per la crisi in Libia insieme a Tornado delle basi di Piacenza e di Ghedi (Brescia). I piloti italiani degli Eurofighter sono in attesa di ricevere ordini su un eventuale impiego nello scenario africano.

 

ORE 19, 35 – La Nato ha certificato in operazioni di  peacekeeping  e  peacemaking   i caccia  Eurofighter Typhoon F-2000 di base a Grosseto che sono stati riposizionati all’aeroporto militare di Trapani per la crisi ilibica insieme a Tornado delle basi di Piacenza e di Ghedi (Brescia). I piloti italiani degli Eurofighter sono in attesa di ricevere ordini su un eventuale impiego nello scenario africano.

 

ORE 19, 16 – La tivù di stato libica attacca la coalizione internazionale. “Siamo vittime di una crociata ebreo sionista”. “Vivremo un nuovo Iraq e una nuova Somalia. Non è la prima guerra che la Libia affronta e dobbiamo ringraziare la Francia che ci ha fatto capire chi siamo”. Questo ha dichiarato il conduttore della tv di Tripoli, commentando i raid compiuti oggi dai caccia francesi sul territorio libico. “Per quanto riguarda il nostro leader Muammar Gheddafi – ha concluso – lui è la guida e come ha vinto negli anni Ottanta li manderà al diavolo anche oggi i nostri nemici. Alle tribù di Bengasi chiediamo di ritornare all’unità e ad andare avanti insieme”.

 

ORE 19, 10 – Massima allerta alla base aerea di Decimomannu, a 25 chilometri da Cagliari. Nello scalo militare è stato richiamato tutto il personale. La ferrea consegna del silenzio imposta ai militari ha impedito di conoscere quali siano i velivoli in arrivo nella base. Intorno all’area aeroportuale sono aumentati i posti di controllo di polizia e carabinieri nel tentativo di tenere lontani i curiosi che da alcuni giorni seguono da lontano i decolli e gli arrivi dei velivoli rischierati nella base sarda per la normale attività. È probabile che i primi velivoli da combattimento arrivino già questa sera.

 

ORE 18, 55 – L’aviazione francese ha centrato almeno 5 tank delle truppe di Gheddafi. Al momento i caccia della coalizione internazionale devono vedersela con i temibili Mig di fabbrizazione sovietica, tutti pilotati da militari molto esperti,  con le batterie contraeree e con i missili terra aria a bassa quota, molti dei quali a guida ottica, capaci di colpire l’obiettivo fino a 7.500-8.000 metri d’altezza.

 

ORE 18, 36 – Al “Joint Force Command Nato” di Napoli, che ha competenza sul Mediterraneo, sono in corso i preparativi per un possibile intervento della Nato o di una coalizione internazionale in Libia. “Le misure di sicurezza non sono state rafforzate – affermano fonti interne – perchè sono sufficienti quelle esistenti”.

 

ORE 18, 36 – Sono almeno una ventina in totale gli aerei francesi impiegati n contro le truppe di Gheddafi. I raid hanno avuto inizio verso le 17,45 e sono concentrati su una zona compresa entro un raggio di 100-150 chilometri da Bengasi.

 

ORE 18,  31 – Nella base del 37/o stormo dell’Aeronautica militare a Trapani Birgi sono da poco atterrati altri due aerei militari probabilmente canadesi. Mentre è rientrato un Awacs. Questo significa che l’operazione militare sta attivando tutte le unità delle forze internazionali.

 

ORE 18,  20 – Arriva la conferma ufficiale che un caccia francese ha colpito un mezzo appartenente alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Intanto la fregata britannica Hms Cumberland (F85), ha lasciato nel primo pomeriggio il porto di Cagliari.

ORE 18,15 –  Un aereo francese ha attaccato oggi per la prima volta alle 17:45 un veicolo in Libia. Lo ha annunciato il ministero della Difesa a Parigi. 

 

ORE 18, 12 – L’Italia posiziona nelle basi militari del meridione delle batterie antiaeree Spada.  La decisione è solo a titolo cautelativo in seguito agli sviluppi della situazione libica. In particolare alcune postazioni sarebbero state spostate dalla base di Rivolto (Udine) a quella di Trapani Birgi, dove sono attualmente schierati i Tornado e gli Eurofighter italiani che potrebbero prendere parte all’intervento militare nel Paese nordafricano.  Il sistema missilistico terra-aria Spada è progettato per rispondere ad aventuali minacce da parte di velivoli sullo spazio aereo nazionale. Nel frattempo il governo francese ha annunciato che  la portaerei Charles de Gaulle salperà domani da Tolone, nel sud della Francia, diretta vesro la Libia.

 

ORE 17, 53 – Drammatica la testimonianza di uno scampato all’attacco da parte delle truppe di Gheddafi a Bengasi. “Quando hanno cominciato ad attaccare alle 3 di stanotte la terra tremava. Ho preso la mia famiglia e sono scappato verso est”. Questo ha raccontato uno degli sfollati arrivato nel pomeriggio a Tobruk. “La mia casa è proprio in Gamal Abdel Nasser Street e quando sono fuggito c’era fuoco ovunque”.

 

ORE 17, 39 – Nell’operazione militare stanno prendendo parte anche i caccia CF-18 canadesi, che al momento sono in rotta verso il sud Italia, pronti ad entrare in azione.

 

ORE 17, 30 – La comunità internazionale deve prendere  misure concrete per fermare il massacro del popolo libico. È quanto ha affermato il presidente dell’Organizzazione della Conferenza Islamica (Oci), Ekmeleddin Ihsanoglu, il quale ha invitato i paesi membri dell’Oci ad avviare i contatti con le autorità del governo provvisorio di Bengasi, precisando che il regime di Muammar Gheddafi  ha perso legittimità a causa dell’uso eccessivo della forza contro i libici.

 

ORE 17, 20 – Probabilmente ci sono stati già degli scontri tra l’aviazione libica e quella francese che sta impedendo di attaccare le postazioni dei rivoltosi a Bengasi. I caccia della Francia sarebbero pronti a bombardare anche i carri armati del regime che rappresentano una seria minaccia per la popolazione civile. Sarkozy ha precisato nuovamente che “le nostre forze aeree si opporranno ad ogni aggressione degli aerei del colonnello Gheddafi contro la popolazione di Bengasi”.

 

ORE 17,15 – “È scattata l’operazione prevista. Siamo ai preamboli ma è chiaro che dal momento in cui è stata approvata ed  è diventata esecutiva la risoluzione Onu, Gheddafi si è giocato le sue ultime carte. Era necessario ridurre i tempi e intervenire per proteggere la popolazione”. E’ quanto ha affermato il generale Franco Angioni, già comandante delle truppe terrestri Nato nel Sud Europa. “Attenti però ai colpi di coda -avverte Angioni- perchè sono i più pericolosi da parte del rais, che cercherà di alzare il prezzo di un’eventuale trattativa.”

 

ORE 17,10 – Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in visita di stato in Brasile è stato informato dell’invio di aerei alleati sui cieli libici prima che il presidente francese Nicolas Sarkozy facesse l’annuncio pubblico al termine del vertice di Parigi. D’altra parte nei giorni scorsi il premier francese si era subito pronunciato favorevole ad un attacco a Gheddafi, precisando che è il popolo libico che dovrà scegliere il proprio destino. “Ora – ha detto Sarkozy – si trova in pericolo di morte  e noi abbiamo il dovere di rispondere al suo angosciato appello”.

 

ORE 17,01 – C’è il serio pericolo che Gheddafi possa usare i civili come scudi umani. Ancora la tivù libica, infatti,  riferisce che è in corso una manifestazione in favore del colonnello Muammar Gheddafi nei pressi dell’aeroporto militare di Sebah, nel centro della Libia. L’emittente di stato ha specificato che all’evento stanno prendendo parte anche numerose donne e bambini.

 

ORE 16,45 – Il premier Sarkozy ha fatto sapere che il Colonnello è ancora in tempo per evitare il peggio conformandosi a tutte le esigenze della Comunità internazionale. Ma dalla tv di stato libica stanno trasmettendo le immagini di una manifestazione a favore di Muammar Gheddafi a Bab al-Aziziya, nella piazza Verde di Tripoli. Segnale, dunque, che la resa del colonnello è ancora lontana.

 

ORE 16,37 –  Il comando delle operazioni militari contro la Libia potrebbe essere assunto dalla Nato,  ma solo alcuni giorni dopo la prima fase che è di fatto iniziata oggi. A renderlo noto è una fonte dell’Alleanza atlantica. Sono i britannici a insistere per il coinvolgimento della Nato, e i francesi invece a volerlo escludere. Altri paesi potrebbero contribuire alla coalizione dei volonterosi che si è formata in questa ultime ore: si tratta in particolare di Qatar, Arabia Saudita e Giordania, e questo potrebbe avvenire, dopo che il comando sarà assunto dalla Nato.

 

ORE 16.36 – Berlusconi tranquillizza gli italiani: “Nessun pericolo per l’Italia. Le nostre forze armate hanno fatto l’esame delle disponibilità delle armi in possesso della Libia e la loro conclusione è che non ci sono armi in dotazione alla Libia che possano raggiungere il territorio italiano” ha precisato il premier. “L’Italia per il momento mette a disposizione le sue basi  per l’intervento militare in Libia –  ha poi aggiunto il presidente del Consiglio  sottolineando che- l’Italia potrebbe intervenire successivamente con propri mezzi alle operazioni militari se richiesta”.

 

ORE 16,26 – Il cacciatorpediniere della Marina militare Andrea Doria è attualmente schierato nel Canale di Sicilia con compiti, soprattutto, di difesa aerea: sia delle altre unità impegnate nel dispositivo navale messo in campo per la crisi in Libia, sia dello stesso territorio italiano. Oltre all’Andrea Doria, la Marina schiera specificatamente per questa emergenza la portaerei Garibaldi, che imbarca 6 caccia Av8 e 5 elicotteri, che incrocia attualmente davanti ad Augusta; la nave rifornitrice Etna; il pattugliatore Libra, che si trova al largo delle coste della Cirenaica con un carico di aiuti umanitari; e la fregata Euro, a protezione del pattugliatore. La fregata Euro e il rifornitore Etna sono inserite nella flotta Nato Snmg1.

 

ORE 16,28 – “Gheddafi ha mentito alla comunità internazionale ed è responsabile di quanto sta accadendo”. Queste le parole del premier britannico David Cameron, che ha schierato i suoi caccia contro il rais libico. “E’ giunto il tempo di agire” ha sottolineato.

 

ORE 16,15 – Gli aerei francesi sono  pronti a intervenire contro i blindati di Gheddafi e sono già entrati in azione impedendo ulteriori raid da parte dell’aviazione libica contro la popolazione di Bengasi. Le  5navi USA, intanto, che si trovano davanti le coste libiche sul Mediterraneo sono pronte a bombardare la contraerea di Gheddafi, qualora tentasse di colpire i velivoli della coalizione internazionale. 

 

16,02 – I caccia francesi sulla Libia stanno impedendo attacchi aerei delle forze di Gheddafi contro Bengasi. Lo ha riferito Nicolas Sarkozy. “Siamo pronti con ogni mezzo a fare rispettare la decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu” ha precisato il presidente francese. “Oggi – ha aggiunto Sarkozy – interverremo con i nostri partner per proteggere la popolazione civile contro la follia omicida di un regime che uccide la propria gente”.

 

ORE – 15,43 – Dal Summit di Parigi è partito ufficialmente l’ordine di attacco che da il via libera all’azione militare contro Gheddafi. Nelle prossime ore i velivoli della coalizione internazionale potrebbero aprire il fuoco sulle truppe del regime libico.


 

TRIPOLI – I jet dell’aeronautica francese, i Dassault Rafale,  sono decollati dalla base francese di Saint Dizier, nell’est della Francia e si troverebbero ora nello spazio aereo libico. E’ quanto diffuso dalle agenzie stampa in questi minuti.

Secondo quanto si apprende i jet dovrebbero colpire le truppe fedeli al Colonnello Gheddafi, ma per ora – secondo fonti militari – starebbero solo sorvolando Bengasi e l’intero territorio libico in missione di ricognizione. Intanto dalla radio dell’opposizione libica  “Voce libera della Libia”, giunge la comunicazione che alcuni caccia in mano ai ribelli starebbero bombardando le truppe del colonnello Muammar Gheddafi.

I 28 ambasciatori della Nato si riuniranno nuovamente oggi pomeriggio a Bruxelles dopo la conclusione del vertice di Parigi, dal quale sono attese decisioni definitive su un intervento militare della cosiddetta coalizione dei volenterosi tra Usa, paesi europei ed arabi. Ma la procedura d’intervento  della Nato sarebbe di fatto già partita. Almeno il sorvolo  dei Rafale francesi, che finora non hanno trovato alcuna difficoltà sembrerebbe confermare questa ipotesi, visto che le operazioni di ricognizione sono addirittura partite durante il Summit che si svolgevca a Parigi. Inoltre sei F-16 danesi sono giunti alla base aerea di Sigonella pronti a decollare alla volta di Tripoli, mentre sono stati rischierati a Trapani i caccia Tornado dell’Aeronautica militare che potrebbero essere impiegati sulla Libia e i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto. Nella base di Trapani sono già pronti anche dei caccia F-16, aerei radar Awacs della Nato e aerei per il rifornimento in volo.

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