Oscar, trionfo italiano per “La grande bellezza”

“12 anni schiavo”, miglior film. Vincono McConaughey e Leto per “Dallas Buyers club”. Cate Blanchet miglior attrice

LOS ANGELES – L’Italia torna alla grande sul podio della più importante kermesse del cinema mondiale. La pellicola del regista napoletano era la grande favorita ma sino all’ultimo non voleva ostentare la consapevolezza di aver convinto la giura.

Trionfo per “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino a Los Angeles che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero. Dopo quindici anni, dunque, l’Italia torna a vincere. Il film aveva già conquistato prima il premio europeo Efa, a gennaio il Golden Globe, poi il Bafta, l’Oscar britannico, ed infine l’ambitissima statuetta d’oro.
 Sorrentino ha sconfitto “Albama Monroe-Una storia d’amore” del belga Felix Van Groeninger, “Il sospetto” del danese Thomas Vinteberg, “The Missing Picture” del cambogiano Rithy Panh e “Omar” del palestinese Hany Abu-Hassad. Raggiante il regista accompagnato sul palco da Servillo e dal produttore Nicola Giuliano ha pronunciato con un inglese molto maccheronico “Grazie all’Academy, a tutti gli attori, i produttori e alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona”. Il regista ha quindi ringraziato Roma, dove il film è ambientato, e Napoli, la sua città natale.

L’australiana Cate Blanchett ha vinto l’Oscar per miglior attrice (il suo secondo) per il suo ruolo di una donna nevrotica dell’upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito in “Blue Jasmin” di Woody Allen. La 44enne attrice aveva già conquistato Golden Globe e il Bafta, L’Oscar britannico. Blanchet ha sconfitto Amy Adams in “American Hustle”, Sandra Bullock in “Gravity”, Judi Dench in “Philomena” e Meryl Streep in “Osage County”.

Matthew McConaughey ha vinto l’Osca quale migliore attore per “Dallas Buyers Club” in cui interpreta magistralmente un omofobo che si ammala di Aids per la sua vita sessuale promiscua e fa della sua malattia una ragione prima di business e poi di vita. E’ ispirato ad una storia vera. McConaughey ha sconfitto Christian Bale (“American Hustle”), Bruce Dern (“Nebraska”), Leonardo DiCaprio (“The Wolf of Wall Street”), per l’ennesima volta rimasto a bocca asciutta, come il bravissimo Chiwetel Ejiofor (“12 anni schiavo”).

“12 anni schiavo” di Steve McQueen ha conquistato l’Oscar per miglio film del 2014. Il film, ispirato ad una storia vera ha superato “American Hustle” David O. Russel, “Captain Phillips” di Paul Greengrass, “Dallas Buyers Club” di Jean Marc Valle, “Gravity” di Alfonso Cuaron, “Her” di Spike Jonze, “Nebraska” di Alexander Payne, “Philomena” di Stephen Frears e “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese.

Il regista Alfonso Cuaron ha vinto il premio Oscar come miglior regista, portando al momento a sette il totale delle statuette conquistate dal suo film. Oltre alla regia “Gravity” ha vinto l’Oscar per effetti speciali, sonoro, montaggio sonoro, colonna sonora, fotografia e montaggio. Il regista messicano Cuaron ha avuto la meglio su David O. Russell (“American Hustle”), Alexander Payne (“Nebraska”), Steve McQueen (“12 anni schiavo”) e Martin Scorsese (“The Wolf of Wall Street”).

Infine sembra una “maledizione” quella di Leonardo di Caprio che è stato nominato 4 volte all’Oscar ma non è mai riuscito a vincerne uno. Anche la sua interpretazione dello speculatore/truffatore John Belfort in “The Wolf of Wall Street” di Martin Scorsese non gli ha fatto conquistare l’ambita statuetta.

Con l’Oscar alla “Grande Bellezza”, la statuetta più ambita del cinema torna all’Italia esattamente 15 anni dopo la storica passeggiata di Roberto Benigni sui seggiolini del Dolby Theatre per ritirare il premio per “La vita è bella”. Salgono così a 13 gli Oscar conquistati da film italiani. Il primo andò a “Sciuscià” di Vittorio De Sica nel 1947, che tornò a vincere con “Ladri di biciclette” nel 1950. Poi nel 1957 trionfò “La Strada” di Federico Fellini che vinse anche nel 1958 con “Le notti di Cabiria”. Nel 1963 Fellini fece il bis con “Otto e mezzo” e poi vinse ancora nel 1974 per “Amarcord”. Terzo Oscar nel 1965 per Vittorio De Sica per “Ieri, oggi e domani” nel 1956. Poi conquistò una quarta statuetta nel 1971 per “Il giardino dei Finzi Contini”. Nel 1970 venne incoronato “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri. E se nel 1988 Bernardo Bertolucci vinse l’Oscar come miglior regista per “l’Ultimo imperatore”, l’Italia tornò a trionfare nella categoria dei film stranieri con “Nuovo cinema paradiso” di Giuseppe Tornatore nel 1990. Nel 1992 l’Oscar andò a Gabriele Salvatores per “Mediterraneo”. L’ultimo premiato fu Benigni nel 1999. Complessivamente sono state 75 le vittorie italiane in tutte le principali categorie: miglior film straniero, miglior regia, miglior attrice ed attore, effetti speciali, fotografia, costumi, colonna sonora. Come migliori attrici sono state premiate Anna Magnani per “La Rosa tatuata” nel 1955 e Sophia Loren nel 1962 per “La Ciociara”.

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