Renzi e Cameron, assieme riformeremo la UE

ROMA – Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il primo ministro inglese David Cameron trovano subito l’intesa giusta. Almeno questo emerge dalla conferenza stampa rilasciata proprio al numero 10 di Downing Street. Proclami a parte, entrambi si trovano d’accordo su due punti cruciali, ovvero cooperazione e riforme e soprattutto lavoro.

Un obiettivo davvero ambizioso quello di Renzi, come lo definisce lo stesso Cameron. “Chiaramente – ammette il premier britannico – io e Matteo abbiamo le nostre differenze, lui viene dal centrosinistra, io dal centrodestra, ma come riformatori entrambi vogliamo riformare l’Europa. Una riforma che si concentri sul taglio della burocrazia e quello che vogliamo raggiungere, lo vogliamo fare mantenendo la Gran Bretagna all’interno dell’Unione Europea”, ha precisato Cameron evidenziano la possibilità di creare un’alleanza solida con l’Italia. Secondo il premier britannico, le relazioni commerciali tra Italia e Gran Bretagna vanno oltre 32 milioni di euro l’anno e il Regno Unito è una meta importante per gli investitori italiani, cosa che ha permesso di creare 800mila posti di lavoro tutti in Gran Bretagna. “Sappiamo che l’obiettivo dell’Italia è quello di un’ulteriore crescita – ha ricordato il premier britannico, dicendosi d’accordo e sottolineando che – bisogna inoltre ridurre burocrazia e il gap tecnolgoico”. Insomma, “il mercato del lavoro deve essere attraente e flessibile”, ha aggiunto il premier inglese. E poi: “Matteo Renzi ha la stessa nostra ambizione» ha detto Cameron elencando le grandi opportunità in Gran Bretagna paese che «dà lavoro e che facilita le assunzioni». «Per i paesi con grossi debiti – ha detto Cameron – non si può aumentare l’occupazione allargando la spesa pubblica». Parole che arrivano mentre l’Istat in Italia rivela i numeri drammatici sulla disoccupazione. Renzi, dal canto suo, ha detto che sul lavoro che c’è da fare, riferendosi anche ai numeri inglesi. Nel “2011 l’Uk era all’11% e l’Italia all’8,4%”, ora “è al 7%” e noi al 12,3%: in questi anni abbiamo perso troppa strada. “Il dato Istat sulla disoccupazione è sconvolgente, perdiamo mille posti al giorno, questo è il problema. Ci sono segnali di ripresa non sono sufficienti: l’Italia faccia quello che deve fare”.

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