Lavoro. Dl approvato con 283 sì e 161 no. Ora passa al Senato

ROMA – L’aula della Camera ha approvato in prima lettura il decreto lavoro con 283 voti a favore, 161 contrari e un astenuto. Hanno votato a favore tutti i partiti di maggioranza: Pd, Ncd, Sc, Per l’Italia, Centro democratico, Psi e le minoranze linguistiche. Contrari, invece,  M5S, Forza Italia, Sel, Lega Nord, FdI-An. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. 

Poco prima del voto finale tensione tra i deputati del del PD e quelli del M5s. Quest’ultimi    hanno alzato le braccia incatenate con manette di plastica e hanno mostrato la scritta “schiavi moderni” durante le dichiarazioni di voto finali sul dl lavoro. La presidente Laura Boldrini ha così ordinato la rimozione dei cartelli e delle manette da parte dei commessi.    Speranza ha replicato ai pentastellati dicendo: “Ci vuole pazienza e tempo per abituarsi alla democrazia…”. 

Tuttavia il decreto si pone l’obiettivo di estendere da 1 a 3 anni la durata del rapporto di lavoro a tempo determinato senza causale, ovvero senza ragione dell’assunzione. Il testo approvato dal governo prevedeva un massimo di otto proroghe contrattuali in 36 mesi, la commissione ha abbassato il tetto a cinque proroghe. I lavoratori  a termine non possono però essere in ciascuna azienda più del 20% degli assunti a tempo indeterminato (1 per le imprese fino a 5 dipendenti). Inoltre la commissione ha previsto che se si supera il limite, i contratti in eccesso si considerano a tempo indeterminato. Le norme si applicano alla somministrazione di lavoro a tempo determinato

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