Silvio Berlusconi si ‘rinnova’ e attacca i giudici

Dopo i chiarimenti Napolitano firma il Decreto Irpef

ROMA – Quello che sta per concludersi è stato un giovedì che anticipa la Festa del 25 aprile ‘scoppiettante’ sul fronte politico ed istituzionale. A scaldarlo ci hanno pensato Silvio Berlusconi da un lato e Giorgio Napolitano dall’altro. Nel primo pomeriggio una scarna nota partita dal Quirinale, parlava di mancata firma del Presidente della Repubblica sul Decreto Irpef. Sul Colle veniva rapidamente convocato il ministro dell’Economia Padoan per chiarimenti. Immediatamente dopo, ma questo era per altro più che previsto, la solita, esternazione di Silvio Berlusconi nella terza Camera dello Stato: “Porta a Porta”. Partiamo dall’ex Cavaliere che in queste ore si farà carico di partecipare a numerose trasmissioni tv e naturalmente non poteva non scegliere quella dell’amico, Vespa. Berlusconi, ancora una volta e malgrado i suoi guai giudiziari, ha pensato bene di rispolverare tutto l’ armamentari propagandistico inventato nel secolo passato e rispolverato alla bisogna, visti i gravi rischi di finire al terzo posto alle ormai prossime elezioni Europee. L’ex Cavliere è andato immediatamente giù duro e partendo proprio dal nodo Giustizia, quella naturalmente che lo riguarda personalmente: “C’è indignazione forte per l’ingiustizia che ha portato un collegio feriale a prendere decisione su una sentenza assolutamente ingiusta. La sentenza è stata costruita con delle precise regie. Una sentenza ingiusta contro la quale abbiamo fatto ricorso e chiederemo la revisione al tribunale di Brescia e sarà annullata.

 Sono stato vittima di una serie di situazioni ingiuste che si sono create dentro la magistratura contro le quali io ho il dovere per me e per chi entra nel girone infernale della giustizia. Non ho nessun dubbio che sia la corte dei diritti uomo che la corte Brescia annulleranno la sentenza”.
 Finito il siparietto sulla Giustizia l’ex Premier ha pensato bene di randellare anche il partner di Riforme
Matteo Renzi. Berlusconi sul Premier cerca di usare l’arma dell’ironia ma trapela tutto il suo livore: “Si è presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore”. Poi la stoccata sugli 80 euro che finiranno nelle tasche di 10 milioni di italiani: “Per dare 80 euro Renzi deve trovare dei fondi, sono 830 milioni di euro al mese per dare 80 euro. Per trovarli ha mantenuto la tassa sulla casa ed il prossimo anno gli italiani pagheranno 32 miliardi. E per quanto riguarda i risparmi e i depositi ha aumentato il prelievo fiscale dal 20 al 27%. Con una mano darà 80 euro, ma per tutti gli altri sparisce la tredicesima”, Berlusconi ha fatto anche una riflessione che riguarda due importanti passaggi istituzionali, riflessione che dovrebbe preoccupare e non poco l’attuale inquilino di Palazzo Chigi: “Per il momento la riforma (quella elettorale ndr) è spiaggiata in Senato. Se poi andrà avanti la riforma del senato, credo che difficilmente questa legge elettorale potrà essere costituzionale”. Sul Senato non elettivo “non c’è nessun impegno da parte nostra”.
Il voto sul Senato prima del 25/5? “Non credo, perché non è stata messa a punto la struttura del senato. La riforma, così, non è votabile perché non è accettata neppure all’interno dello stesso Pd”.

 

Arrivano i chiarimenti del Governo e Napolitano firma il Decreto per gli 80 Euro di bonus destinati a dieci milioni di italiani

E dopo le esternazioni di Berlusconi, nel primo pomeriggio, da Quirinale una nota aveva gelato il Governo. Il Capo dello Stato, di fronte al Decreto che determinava i famosi 80 Euro da destinare a dieci milioni di italiani con redditi bassi, aveva deciso di prendere tempo, non firmare e chiedere chiarimenti al ministro dell’Economia Padoan, che immediatamente si è attivato, ha fornito quanto richiesto e sbloccato la situazione che rischiava di diventare imbarazzante e consentendo la firma decisiva del Capo dello Stato . Disco verde, dunque al cosiddetto decreto Irpef che fa arrivare in busta paga un bonus di 80 euro al mese per i redditi entro i 24.000 euro. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è stato ricevuto al Colle. L’incontro al Quirinale tra Napolitano e il ministro è servito per ulteriori chiarimenti ed uno scambio di opinioni sul decreto Irpef sottoposto alla firma del capo dello Stato. Il Tesoro ha comunque tenuto a precisare che non c’è comunque nessun nodo da risolvere ma il colloquio, dopo la fase di pre-istruttoria, si è tenuto per esaminare gli effetti futuri delle norme del decreto sull’economia. 

Condividi sui social

Articoli correlati