Riforme istituzionali appese ad un filo. Scricchiola l’intesa tra Pd e Forza Italia

La campagna elettorale per le Europee rende incandescente il clima politico. E alle minacce di Berlusconi il ministro Boschi avverte: “Rispetti gli impegni”

ROMA – Prima del 25 aprile, giornata in cui si esalta la liberazione dal nazifascismo, Berlusconi è tornato nell’arena politica, sfruttando al meglio la disponibilità del suo amico Bruno Vespa, ma soprattutto le frequenze del primo canale Rai dove è ‘posizionato il programma cult della politica ‘Porta a Porta’. Da quel pulpito mediatico ha pensato bene di aggredire, oltre che i magistrati, soprattutto Pd e Presidente del Consiglio in carica. E’ chiaro il riposizionamento di Forza Italia, che tenta di recuperare consensi sull’elettorato dei 5 Stelle, probabilmente il più eterogeneo e più sensibile al populismo, alimentato da fiamme e fuoco soffiate dal comico ligure, che Berlusconi, in questo momento di affidamento ai servizi sociali, non può sfruttare fino in fondo. Quello che è però certo, è che a partire dalla prossima settimana, per Renzi ci sarà una sorta di resa dei conti, a partire dal faccia a faccia con i gruppi parlamentari del Pd, che dovranno decidere quale linea percorrere soprattutto sulle riforme istituzionali, Senato in primis, dove su questo ultimo punto dovrà essere mediata la proposta di legge a firma Chiti, che potrebbe trasformarsi, se non sarà ritirata o senza modifiche, in una breccia dove tutte le opposizioni, Forza Italia e 5 Stelle in testa, potrebbero gettare la loro testa di ponte. Renzi ha già convocato la Direzione del suo partito, dove gli argomenti, in questo ultimo periodo decisamente non mancato, a partire anche dalla Riforma del lavoro, che, approvata alla camera, sbarca al Senato, dove tutto potrebbe essere rivisto e modificato.  Per precisione va detto che Nuovo Centro Destra e Forza Italia, cercheranno di contrastare fino all’ultimo istante l’attuale impianto normativo, ed al tempo stesso la sinistra del Pd, si barrica ed annuncia al tempo stesso di non voler arretrare neppure di un millimetro su quanto ottenuto a colpi di emendamenti, nelle Commissioni competenti. Quanto alle esternazioni di Berlusconi, in quello che considera, a giusta ragione, il suo salotto più comodo, Renzi non ha di che brindare, visto che l’ex Cavaliere  considera l’attuale impianto normativo ‘invotabile’. Non solo l’ex Presidente del Consiglio, ha anche scoperto che l’Italicum, da considerazioni raccolte da più costituzionalisti, sarebbe anche stato considerato incostituzionale. Molte spine, dunque, e poche rose per Renzi, che comunque dovrà affrontare di petto questi temi, assolutamente incendiari per la stabilità della Nazione. Ma in un 25 di aprile di Liberazione, non possiamo non registrare le repliche che da più parti sono arrivate dalla partecipazione di Berlusconi a ‘Porta a Porta’. Tra queste quella del Ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi : “Credo che Berlusconi sia in campagna elettorale come tutti e credo stia facendo un po’ di calcoli su cosa gli convenga. Secondo me, è meglio rispettare gli impegni con i cittadini e non fare marcia indietro all’ultimo minuto – ha detto il ministro delle Riforme – Forza Italia valuterà e ci farà sapere se mantiene gli impegni o meno”.

Ma valutazioni su quanto detto dall’ex Cavaliere arrivano anche dal Nuovo Centro Destra. A prendere posizione è Gaetano Quagliarello che parla di un “tentativo di determinare una situazione di confusione istituzionale per evitare ancora una volta che l’Italia abbia le riforme di cui ha bisogno e che sono riuscite ad andare avanti solo grazie all’atto di coraggio del Nuovo centrodestra. Insomma, dopo pochi mesi ci troviamo esattamente al bivio nel quale si è trovato il governo Letta”.

Secondo Quagliariello “ora dovrebbe essere più chiaro a tutti, anche a chi all’epoca ha pensato di poter raggiungere i propri obiettivi attraverso simili scorciatoie, che aggirare gli ostacoli stringendo patti e accordi personali è pura illusione. E altrettanto chiaro è quanto il Paese abbia bisogno di una forza alternativa alla sinistra che metta l’Italia davanti a tutto, se non si vuole correre il rischio fra qualche mese di dover scegliere tra la sinistra da una parte e forze al limite dell’eversione dall’altra”.

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