Pd, ‘verso la cultura e il riformismo’. Intervista a Goffredo Bettini

 

ROMA – Si apre con le note originali di “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri il video spot che il candidato alle europee del Partito democratico,  Goffredo Bettini, lancia dal suo blog personale. E originali sono le idee che inserisce nel suo programma di 12 punti, tra i quali emerge un particolare occhio di riguardo in termini d’investimento economico alla cultura, alla politica contro la disoccupazione, ma soprattutto alla voglia di guardare a un’altra Europa che ponga le basi per un vero riformismo.

Il vecchio continente ha bisogno di un cuore, scrive nel suo programma. Quali sono le prime istanze urgenti e necessarie da presentare al Parlamento Europeo, considerando anche il dilagante vento anti europeista?

L’Europa dei fondatori, l’Europa di Spinelli, di Schumann, di Khol e Mitterrand, non era certo  fatta solo di conti e di rigore. Quell’idea nacque tra le due guerre mondiali, risorgendo dal fango delle trincee come identità culturale, comunità di popoli affratellati dalla comune aspirazione alle pace. Con i venti di guerra che soffiano nuovamente alla porte di casa nostra non è retorico ne’ superfluo sottolinearlo.

Sofferenza europea e grave deficit democratico, disoccupazione e più diritti. Qualora venisse eletto, saranno questi i  principali temi con i quali intende portare a ‘casa’ un risultato entro i primi 100 giorni della prossima legislatura europea?

Dobbiamo dire basta alle politiche restrittive imposte dai conservatori europei e appoggiate dalla destra italiana che ora cerca di rinnegarle. Non ho mai visto un paese uscire dalla crisi attraverso il rigore, tanto più se, come oggi, ci troviamo di fronte a una crisi della domanda interna.

 E’ indispensabile che in Europa vincano le forze democratiche e socialiste guidate da Martin Schultz. Solo così potremo mettere al centro del prossimo parlamento europeo la lotta alla disoccupazione per la crescita e l’equità sociale.  Occorrono misure concrete contro la disoccupazione giovanile a partire da progetti come Youth Garantee. Politiche di crescita e misure di giustizia sociale possono combattere il deficit democratico se si accompagnano a una chiara visione dell’Europa come culla del diritto e dei diritti. Estensione dei diritti civili, tutela delle diversità, umanizzazione delle politiche carcerarie, difesa dell’ambiente saranno miei impegni concreti.

L’Italia da culla del mediterraneo a fanalino di coda per investimenti sulla cultura. Lei si è fatto un idea di come poter rivalutare il nostro patrimonio artistico, ovvero la nostra cultura a tutto tondo attraverso un impulso positivo capace di risollevare questo delicato settore in crisi perenne?

Dobbiamo anzitutto respingere l’idea tipica della destra che con la cultura non si mangia e affermare al contrario che la cultura e’ una leva formidabile di sviluppo economico, sociale e civile. In particolare per un paese come l’Italia che ospita un patrimonio artistico-storico-culturale tra i più importanti del mondo. L’Europa, a cominciare dal bando Europa Creativa, può fare molto per favorire la nascita di start up innovative e spingere l’Italia a mettere la cultura al centro di una nuova idea del paese e dell’Europa. In particolare la città di Roma e tutti i territori del collegio Italia Centrale dove sono candidato possono diventare il motore di un rilancio.

Innovazione e crescita compatibile e soprattutto made in Italy. Oggi più che mai non pensa che avremmo bisogno di cambiare  questo modello di sviluppo che alla luce dei fatti ha prodotto risultati discutibili per l’Italia?

Il primo a intuire che la misurazione del Pil non è sufficiente a misurare lo sviluppo di una società fu Bob Kennedy che nel 1968 scriveva: “Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”. Oggi diversi istituti hanno elaborato nuovi parametri come il Bes, indice del benessere sociale, proprio per poter misurare anche i dati qualitativi. Non c’è dubbio che dobbiamo superare una visione puramente quantitativa della crescita, e recuperare un’idea di società che metta al centro le persone e non il totem del denaro e del consumismo sfrenato. 

Un ultima domanda. Il Pse apre le porte al partito democratico e come si suol dire l’unione fa la forza. La sinistra europeista intende affrontare la crisi economica attraverso un progetto comune. All’interno del PD, pur con le molteplici differenze,  possiamo parlare di unità d’intenti?

Da molto tempo sostengo che il Pd deve diventare un grande e inclusivo Campo Democratico, aprendosi a tutte le culture del riformismo italiano ed europeo, dall’umanesimo socialista al personalismo cristiano, alle pagine in cui Marx riflette sull’alienazione che produce la separazione del lavoratore dalla sua radice umana. Le   vecchie divisioni partitiche non hanno più senso di esistere, ne’ le astratte catalogazioni che spesso hanno solo lo scopo di perpetuare vecchie e logore classi dirigenti, buone per tutte le stagioni.  Nel 2009, quando Walter Veltroni ha lasciato la segreteria del Pd che avevo contribuito a fondare, ho lasciato il ruolo di coordinatore della segreteria e da allora non ho ricoperto alcun incarico politico e istituzionale. Oggi  torno in politica e mi sottopongo al giudizio degli elettori per aiutare il cambiamento avviato da Matteo Renzi, con la mia storia e la mia passione. Credo che anche Renzi ha capito che non basta il riformismo dall’alto, se non è sorretto da un vero e proprio movimento di popolo, che riaccenda la speranza.

 

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