Grillo, un fiume in piena a Porta a Porta. Abbiamo il piano B

ROMA – Alla fine Beppe Grillo è caduto nelle tentazioni ed è andato proprio dal giornalista del quale non sembra aver mai nutrito grande stima. Dopo oltre 20 anni dai tempi di “Ve la do io l’America”, il comico genovese è così tornato negli stessi studi della Rai, per l’esattezza a casa di Bruno Vespa.

“Io urlo spesso, per rabbia, ma non so solo urlare”, ha detto Grillo. “La mia rabbia è buona, noi diamo un piano B, un sogno. Sono falliti sia il comunismo che il capitalismo”. E poi: “Io risulto uno che grida ,  è vero, sono arrabbiato, a volte esagero ma è una rabbia che ha unito in un bel sogno 10 milioni di italiani. Noi non siamo andati in giro a far a botte con la polizia o a sfasciare le vetrine. Noi abbiamo tolto la violenza dalle strade. Se non si è formato un partito violento, fascista… e tu lo sai, era tuo papà…» ha detto scherzando a Bruno Vespa. È merito nostro che abbiamo incanalato le forze incattivite in un movimento democratico”.

Durante il suo discorso, durato un’ora  non ha lesinato le sue solite critiche. Perfino allo stesso Vespa, che di domande ne è riuscito a fare ben poche. Grillo, tuttavia, forte dei sondaggi che lo danno a pochi punti dal Partito Democratico, ha annunciato la sua battaglia contro le forze politiche corrotte. «C’è da resettare, da mandarli a casa tutti – ha aggiunto Grillo – e prima di mandarli a casa facciamo una verifica fiscale, vediamo quanti soldi avevano prima di entrare in politica e oggi, se non saranno ‘congruì devono ridare i soldi, come i mafiosi».

E poi sulle frasi pronunciate riferendosi al cagnolino di Berlusconi che tanto avevano sollevato polemiche tra gli animalisti ha replicato: “La mia su Dudù era una battuta..io vorrei vivisezionare il padrone. Berlusconi però c’ha una società dove fanno sperimentazioni animali.. lui che dice che io voglio uccidere tutti i cagnolini. Lui che offre le dentiere gratta e vinci, dudù e controdudù…”. Non risparmia neanche l’Expo «Tutte le imprese sono colluse con la mafia, quasi tutte. È una rapina. È una truffa colossale. Noi siamo andati dentro l’Expo con un pullman – ha raccontato – stavano costruendo 15 corsie per l’autostrada da Monza a Milano… hanno chiamato da Los Angeles, neanche lì ce le hanno.. E quello che stava sull’autobus con noi – racconta – diceva che non siamo collusi con la mafia e l’hanno arrestato l’indomani… Poi arriva Sala e poi Cantone e dicono ‘non ‘ce n’eravamo accortì. Come fai a mandare un supercommissario a controllare quando gli appalti sono stati già tutti concessi?». Secondo Grillo, «quei soldi vanno investiti in altre opere. L’Expo era un’idea bellissima e invece – ha sostenuto – è una speculazione di cemento, un’associazione a delinquere di destra e di sinistra». 

Insomma Grillo sembrava un fiume in piena, tanto che Bruno Vespa è riuscito a chiedere ben poco. Ma le diversità erano fin troppo evidenti. Il noto giornalista è sembrato quasi scandalizzato quando Grillo ha parlato di decrescita felice. Grillo, nonostante tutto, nei suoi modi discutibili o meno, ha annunciato la manifestazione del prossimo 23 maggio a Piazza San Giovanni:  “Vieni in piazza San Giovanni venerdì, vediamo come ti accolgono”, ha detto a Vespa che pochi minuti prima aveva etichettato scherzosamente:: «Tu non sei un giornalista, sei un consulente in pensione. Sei un pacchetto e vendi un prodotto alla Rai. Voglio processare i mezzi di comunicazione», ha aggiunto il leader di M5S.

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