Yara. Bossetti parla. ‘Sono innocente, mai conosciuto la 13enne’

 

Il Movimento 5 Stelle chiede nuovamente le dimissioni di Angelino Alfano

BERGAMO – «Il mio assistito ha risposto a tutte le domande del gip e del pm, ha rotto il silenzio». Lo ha detto l’avvocato Silvia Gazzetti, uscendo dal carcere di Bergamo dove questa mattina c’è stata l’udienza per la convalida del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assasasino  ha dichiarato la sua «innocenza e non si spiega il perchè il suo dna sia stato trovato sugli indumenti di Yara. Vedremo di dimostrarlo durante il processo». L’avvocato ha detto che il suo assistito non conosceva Yara. Il giudice si riserva di decidere sul fermo.

«La sera del delitto – ha aggiunto il legale – era a casa con la famiglia».  Sul fatto, invece, che il suo telefono fosse stato spento per 14 ore, l’avvocato ha spiegato che «questo lungo momento è stato dovuto al fatto che il telefono era scarico, ed è stato messo in carica». Infine l’avvocato di Bossetti ha ribadito che il suo assistito non conosceva Yara e di avere incontrato il padre della ragazzina solo una volta all’interno «di un cantiere per motivi di lavoro, non ha mai parlato con lui, non ha avuto nessun rapporto, lo ha riconosciuto perchè visto sui giornali».

Il M5S chiede le dimissioni di Yara

Intanto il Movimento Cinque Stelle torna a chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, Angelino Alfano: lo fa il senatore lello Ciampolillo, per ora solo con un post sul blog del leader, all’indomani della conferenza stampa sul caso di Yara Gambirasio.  «Una nuova ‘impresà del nostro brillante Ministro dell’interno, Angelino Alfano, che dopo il caso Shalabayeva, riconquista gli onori della cronaca per una clamorosa ‘svistà istituzionale», scrive Ciampolillo.

«Il giovane ex rampollo di Berlusconi, difatti, pur di millantare meriti di certo non propri, ha rivelato notizie riservate in merito alla svolta investigativa nel drammatico omidio della povera Yara. Alfano con il suo tweet, come denunciato dal Procuratore della Repubblica di Bergamo, ha messo a rischio tutto l’importante lavoro svolto da magistrati e forze dell’ordine in anni e anni di pazienti riscontri. La sconcertante ansia di visibilità  di Alfano costituisce un’ulteriore indecorosa pagina di inadeguatezza di un personaggio politico che, ormai, non può che rassegnare le dimissioni o, in alternativa, essere sfiduciato e mandato a casa. Il M5S aveva già richiesto le dimissioni di Alfano con una mozione di sfiducia. Oggi i cittadini hanno conferma della bontà di quella iniziativa e della assoluta incapacità di questa maggioranza di governo», conclude il senatore Cinque Stelle.

 

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