Napolitano, nessun autoritarismo su riforme. Rischio nuovo ordine mondiale

ROMA – Il Capo dello Stato alla cerimonia del Ventaglio ha avvertito sulle riforme: “Non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie”.ha detto. E poi: “Il processo che porterà alla realizzazione delle riforme ha bisogno di  inevitabili mediazioni perché senza  ampie convergenze ci troveremmo ancora una volta davanti al naufragio della revisione della seconda parte della Costituzione.

Ma perchè le riforme possano realizzarsi è necessario inoltre superare  l’estremizzazione dei contrasti che si sta realizzando, anche sul piano del linguaggio, in queste ultime settimane. Il bicameralismo paritario – sempre Napolitano – va superato, è una anomalia tutta italiana,un’ incongruenza costituzionale sempre più indifendibile e fonte di gravi distorsione del processo legislativo, paradossalmente ha finito delle polemiche recenti per essere quasi idoleggiato come un perno del sistema di garanzie costituzionali. La riforma elettorale sulla base del testo varato in prima lettura dalla Camera» è in ogni caso «destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalità che possono indurre a concordare significative modifiche”.

Il Capo dello Stato ha parlato anche   della drammatica situazione del conflitto israelo-palestinese: «Profondo è l’orrore che suscitano in ogni persona sensibile notizie come quelle delle stragi di disperati, nei nostri mari o come quelle di tanti incolpevoli uccisi nei bombardamenti su Gaza in una spirale di uso indiscriminato della forza di cui è innegabilmente parte il fittissimo lancio di missili su Israele. Non c’è ancora tra noi una percezione consapevole delle dimensioni di fenomeni che configurano ormai una crisi complessiva e pericolosissima della comunità internazional e del tentativo di fondare un nuovo ordine mondiale multipolare dopo la rottura dei vecchi insostenibili e precari equilibri”.  “Di questa crisi complessiva – ha aggiunto Napolitano – è tra l’altro segno indubbio e allarmante il brusco deteriorarsi dei rapporti tra Russia, Europa e America».

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