Oggi Consiglio dei ministri. Finchè la barca va lasciala andare

ROMA – Governo in alto mare proprio come la vignetta lanciata ieri dall’Economista che ritrae un Matteo Renzi con tanto di gelato in mano quasi fosse un bimbo incosciente, mentre l’Italia, anzi l’Europa affonda.   Una vignetta davvero emblematica che la dice lunga sulle certezze illusorie di ripresa che vari politici rampanti continuano a promettere senza tropi indugi. 

A dire il vero, nonostante i proclami, un passo falso è stato commesso oggi dal consiglio dei ministri che oggi era stato chiamato ad approvare tre importanti provvedimenti su scuola e giustizia e anche il decreto sblocca-Italia. Matteo Renzi probabilmente pensava di risolvere in un colpo solo tutte queste questioni scottanti, ma all’ultimo in un comunicato stampa da Palazzo Chigi ha annunciato che il provvedimento sulla scuola sarebbe saltato.

Una doccia fredda per tutti quei docenti che da troppo tempo aspettano risposte dal governo.  Renzi con le sue linee guida aveva addirittura promesso misure stupefacenti per la scuola. Si è vociferato di migliaia di assunzioni e regolarizzazione dei precari nelle scuole. Tanti soldi in un periodo di austerità, senza contare che gli edifici scolastici sono un vero e proprio colabrodo. Renzi, dal canto suo, assicura che il progetto di riforma sarà affrontato la settimana prossima e ribadisce che  le proposte sulla scuola saranno discusse dalle famiglie, studenti e insegnanti per molti mesi.  Nel frattempo il premier ci regala il suo buongiorno con un tweed: “Oggi giustizia e Sblocca Italia. Domani vertice europeo. Lunedì la presentazione ufficiale #millegiorni con obiettivi e sito #italiariparte”. E poi: “Scendo in ufficio, stamani ho già twittato troppo :-). A tutti #buongiorno.” Ma non è tutto. Renzi ha voluto rispondere a un suo follower che gli chiedeva sulla riforma della giustizia: “Se Forza Italia voterà contro la riforma della giustizia che verrà affrontata nel corso del consiglio dei ministri di questo pomeriggio è fuori dalle riforme costituzionali”.

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