Palestina, un riconoscimento all’italiana, a metà

ROMA – A Roma si dice “fate pace con il cervello”.

E’ probabilmente questo il messaggio che andrebbe recapitato alla Camera dei deputati sul riconoscimento dello Stato della Palestina. Infatti, sono passate entrambe le due mozioni presentate, una dalla minoranza del PD e l’altra da Ap-Ncd, ripsettivamente con 300 voti favorevoli e 45 contrari  e 237 voti favorevoli contro 84 contrari.  Un fatto alquanto “ridicolo” come l’ha definito Stefano Fassina. Le due mozioni d’altra parte rispecchiano nei contenuti due cose molto diverse. La mozione del Pd  si propone di impegnare il governo  a continuare a sostenere in ogni sede l’obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo stato d’Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo. Mentre la la proposta di Area popolare non prevede espressamente il riconoscimento diretto  della Palestina, ma lo subordina a un primo passaggio, ovvero al aggiungimento di un’intesa politica tra il gruppo islamico Hamas e il suo antagonista laico Al-Fatah che, attraverso il riconoscimento dello stato d’Israele e l’abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese. 

Inutile dire che Fassina non ha digerito il discutibile risultato: “Se il governo ha dato parere favorevole alla mozione di Ncd sulla Palestina – dice – è ridicolo. Quel testo è il contrario della nostra mozione perché non prevede il riconoscimento dello Stato. Io la mozione di Ncd non la voto e non la votano neppure molti parlamentari del Pd.” 

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