Naufragio in Libia. Tragedia sfiorata a Lampedusa. L’ondata di profughi continua

AGRIGENTO – Continua l’ondata di migranti in arrivo sulle coste  di Lampedusa.

Questa notte a bordo di un battello sono sbarcate ben 800 persone, tra cui 138 donne e 12 bambini. E alle prime luci dell’alba si è sfiorata la tragedia nei pressi di Cala Francese, quando una nave proveniente dalla Libia con oltre 500 migranti si è incagliata sugli scogli a una decina di metri dalla riva. L’imbarcazione rischiava di capovolgersi  a causa delle forti onde, e così i profughi si sono lanciati in mare, anche se molti di loro non sapevano neppure nuotare.
A quel punto è scattato l’allarme generale nell’isola e si sono dati tutti da fare per salvare i poveri disperati. Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, e perfino giornalisti sono giunti a cala francese evitando così una strage. Tra le persone tratte in salvo anche 24 donne in stato di gravidanza, alle quali è stata subito praticata  l’ecografia. Tre di loro sono state successivamente trasferite in elicottero a Palermo.  
In questa brutta avventura fortunatamente un episodio si è concluso positivamente.

Si tratta della mamma e di sua figlia di 6 anni che si sono perse di vista dopo essersi gettate in mare.
Solo la figlia di 6 anni, Aua, era stata tratta in salvo successivamente e portata al poliambulatorio, dove i carabinieri l’hanno affidata al responsabile Pietro Bartolo. Sembrava che la mamma inizialmente avesse perso la vita, invece più tardi si è scoperto che era stata ripescata in mare e si trovava al centro d’accoglienza. “Ho iniziato immediatamente a fare un giro di telefonate per verificare se la madre della bambina fosse ancora viva -spiega Bartolo- ma soltanto poco fa le forze dell’ordine mi hanno detto che la madre è stata trasferita al centro d’accoglienza, quindi ho immediatamente portato la bambina in contrada Imbriacola per vedere se effettivamente quella donna fosse la madre di Aua». Per fortuna è andata proprio così: “È stato emozionante vedere l’abbraccio tra questa giovane donna e la figlia che non smetteva di piangere -dice ancora Bartolo- a quel punto ho affidato Aua alle cure della madre e sono tornato al poliambulatorio.”

Odissea nel mare libico
Drammatico il bilancio del barcone affondato ieri con oltre 600 persone a bordo proprio davanti alla capitale libica. Il dramma si è consumato ieri alle 6 del mattino, quando l’imbarcazione è colata a picco subito dopo la partenza, a poche decine di metri dalla spiaggia, perché sovraccarica. Non tutti sono riusciti a raggiungere a nuoto la riva.
Almeno una trentina di corpi senza vita sono stati recuperati in mare, tra questi ci sarebbero anche 3 neonati, ma si parla di centinaia di dispersi. Secondo una prima ricostruzione il barcone prima di affondare si sarebbe addirittura spaccato  in due tronconi a causa del carico elevato.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe