Vertice Ue contro trafficanti, rafforzare Frontex

BRUXELLES – Oggi vertice Ue straordinario sull’immigrazione dopo il tragico naufragio di migranti. Il summit è convocato per le ore 16 a Bruxelles e avrà sul tavolo le 10 proposte che la Commissione europea aveva già presentato lunedì scorso al Lussemburgo al Consiglio congiunto dei ministri degli Esteri e dell’Interno.

Ma in questo “decalogo” è soprattutto sui primi due punti che si concentrano le attese. Si tratta di azioni urgenti, che non possono aspettare la presentazione della nuova “”Agenda per la politica dell’immigrazione”” che la Commissione presenterà a metà maggio. Il  primo punto è il rafforzamento (in termini finanziari, di personale e mezzi) delle operazioni congiunte nel Mediterraneo Triton e Poseidon, condotte dall’Agenzia Frontex per la sorveglianza delle frontiere esterne, con un’estensione del loro raggio d’azione che dovrebbe significare, in realtà un potenziamento delle loro capacità di ricerca e salvataggio in mare. Il secondo mira a uno “”sforzo sistematico per individuare, confiscare e distruggere i natanti prima che siano usati dai trafficanti”” in Libia, attraverso un’azione mista militare e civile della Pesd (Politica europea di sicureza e difesa comune) probabilmente con mandato Onu, sul modello della missione militare Atalanta che l’Ue ha compiuto con successo in funzione antipirateria al largo del Corno d’Africa.

E’ dall’approvazione e concretizzazione  rapida di questi due punti (gli altri sono meno importanti, o richiederanno comunque più tempo) che si misurerà il successo del vertice di domani e la determinazione dei leader dei 28 a fare davvero, questa volta, quello che hanno dichiarato, sull’onda dell’emozione delle opinioni pubbliche, ogni volta che i morti annegati vanno oltre il centinaio e non possono più essere ignorati. L’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune europea, Federica Mogherini, sarà “”invitata a cominciare immediatamente i preparativi per una possibile operazione di sicurezza e difesa comune a questo scopo, in accordo con il diritto internazionale””. I dettagli dell’operazione saranno conosciuti solo più tardi, e probabilmente non tutti: in quest’azione sarà molto importante, infatti, l’intelligence, la capacità di individuare le basi e i barconi dei trafficanti di esseri umani, per distruggerli. Anche se  fonti del Consiglio europeo hanno insistito oggi che l’operazione esclude un intervento militare di terra in Libia (“”no boot on the ground””), è difficile non pensare che per le operazioni “”chirurgiche”” prospettate non sia necessario usare mezzi aereonavali, elicotteri, forse droni, e forse attacchi a sorpresa di incursori e sommozzatori. Non è ancora chiaro neanche se sarà necessario un mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (la Russia sembra reticente) oppure una “”copertura”” più larga da pa rte dell’Assemblea generale.  

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