Scuola: Cobas “sfidano” Garante, due giorni di blocco scrutini

ROMA – Blocco degli scrutini e di ogni attivita’ scolastica per due giorni consecutivi, a partire dal giorno seguente la fine delle lezioni. E’ la risposta annunciata dal Cobas “alle minacce di precettazione” dell’Autorita’ di garanzia degli scioperi.

Piero Bernocchi, portavoce nazionale, auspica che “lo stesso facciano tutti gli altri sindacati”, invitati comunque a scendere in piazza – assieme al “popolo della scuola pubblica” – domenica 7 giugno.

“La minaccia di precettazione – spiega Bernocchi – che in ogni caso competerebbe ai prefetti in casi di emergenza e di ‘grave turbativa’ provocati da uno sciopero, e’ stata sbandierata ai quattro venti e ingigantita, con lo scopo di intimorire i lavoratori e le lavoratrici. E un primo preoccupante effetto lo si e’ visto ieri, quando dalla manifestazione a Roma dei cinque sindacati, fino a ieri quasi tutti favorevoli al blocco, nessun annuncio in tal senso e’ emerso. Dunque, anche se avremmo preferito una convocazione unitaria, riteniamo che vadano rotti gli indugi per dare con urgenza un forte segnale che tranquillizzi i docenti e che dimostri la legittimita’ della forma di lotta proposta: e per questo abbiamo indetto, auspicando fortemente che anche gli altri sindacati facciano lo stesso, il blocco degli scrutini e di ogni attivita’ scolastica per tutto il personale per due giorni”. “Sulla base delle risposte e sulla disponibilita’ a ritirare il ddl, promulgando un decreto per la stabilizzazione dei precari – continua il portavoce – valuteremo come proseguire la lotta, anche oltre i due giorni di blocco gia’ indetti, se cosi’ decidera’ la maggioranza dei docenti e degli Ata. Di questo discuteremo con lavoratori e lavoratrici nelle giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20, in occasione del voto sul ddl alla Camera: come pure del modo di smontare il tentativo del governo di contrapporre i docenti alle famiglie. Offriamo a tutti un’occasione per manifestare contro l’immiserimento materiale e culturale provocato dall’insulsa scuola-quiz aziendalistica del ddl: una manifestazione nazionale domenica 7 giugno o, in alternativa, decine di manifestazioni cittadine in tale giornata”. 

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