Putin in Italia, la crisi ucraina pesa sulla diplomazia

ROMA – Oggi per il presidente russo Vladimir Putin, sono previsti una raffica di incontri quando mai importanti in un momento di forte pressione internazionale sulla crisi ucraina.

Oggi all’Expo 2015 è la Giornata della Russia e il leader del Cremlino stamattina visita il padiglione del suo Paese, e anche a quello dell’Italia, accompagnato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Poi i due avranno un incontro bilaterale e successiva conferenza stampa, in agenda alle 13. Dopodichè, volo su Roma per un faccia a faccia al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle 17 da Papa Francesco in Vaticano.Annunciando ieri il programma della visita italiana, il consigliere diplomatico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha anche parlato della possibilità di un incontro, stasera nella capitale, con “l’amico” Silvio Berlusconi.

Putin, che ha inteso dare il tono della trasferta italiana con l’ampia intervista al Corriere della Sera in cui dichiara di non essere un aggressore e di volere il dialogo con l’Europa e l’Occidente in genere, arriva a Milano e Roma sulla scia del vertice del G7 a Elmau, da dove Barack Obama e Angela Merkel gli hanno inviato un durissimo monito. Il presidente Usa ha avuto nei suoi confronti toni sferzanti, accusandolo di voler ricreare i “fasti” dell’impero sovietico a scapito di altri Paesi e di distruggere l’economia russa. Assieme alla cancelliera tedesca, Obama ha assicurato che non solo le sanzioni contro la Russia verranno prorogate almeno fine a fine anno, “ma saranno ulteriormente inasprite, se necessario”.Putin sa bene che per ora le misure sanzionatorie restano, ma spera che il vento cambi verso la fine dell’anno e per questa svolta il Cremlino lavora attivamente, alla luce del fatto che gli ambienti imprenditoriali in Europa vorrebbero un veloce allentamento delle sanzioni, per tornare a fare affari con la Russia. 

Per l’Italia lo ha ribadito ieri il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Il consigliere Ushakov ha ricordato da parte sua alla stampa che la corporation statale Rostec e l’italiana Finmeccanica hanno un progetto per la costruzione di elicotteri per Rosneft, del valore di 3 miliardi di euro di qui al 2015. Con l’italiana Saipem c’è poi da precisare la riattivazione del contratto per la posa dei tubi che dovevano essere del gasdotto South Stream, cancellato, e ora dovrebbe passare al nuovo progetto TurkStream, per cui Gazprom vuole firmare entro il mese un accordo con la Turchia. In generale, si apprende, sono possibili domani incontri di alto livello tra aziende italiane ed esponenti russi a margine della visita a Expo.Completato il capitolo italo-russo, Putin se ne andrà poi in Vaticano, per il secondo incontro con il Pontefice dopo quello di novembre 2013. In quell’occasione a Papa Bergoglio portò un’icona della Madonna di Vladimir, e questa volta si vocifera molto di un altro “dono”: l’invito a visitare la Russia, che però difficilmente potrà essere ufficializzato dal capo del Cremlino, sempre molto attento a lasciare voce in capitolo al patriarcato moscovita. “Penso che discuteranno ulteriori contatti”, ha tagliato corto ieri Ushakov, ricordando che la questione del viaggio papale “”non riguarda solo lo Stato””. Per il consigliere diplomatico del Cremlino, “le questioni internazionali, in particolare la situazione in Ucraina, la situazione dei cristiani in Medio Oriente e la necessità di difendere i loro interessi saranno al centro dei colloqui”, ha poi spiegato l’assistente presidenziale.Papa Francesco e Putin hanno giocato di sponda già nel 2003 per bloccare un intervento internazionale in Siria. E il pontefice non ha mai accusato direttamente la Russia per il conflitto in Ucraina, fanno notare i circoli diplomatici che seguono il presidente russo in questi giorni: “viene dal Vaticano la migliore risposta a chi sostiene che Putin si sta isolando sempre di più”.

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