Berlusconi deluso dai candidati. I suoi gerarchi continuano a produrre menzogne

Falsi Rom che distribuiscono volantini in appoggio di Pisapia, ragazzi trasandati su autobus e metropolitane. Una campagna elettorale tramutata dalla destra in violenza propagandistica senza esclusione di colpi. La Procura milanese apre un’inchiesta

ROMA – Adesso naturalmente il voto ai ballottaggi di Milano e Napoli “non ha una valenza politica generale”. Ora che sente quasi sicura la sconfitta alle urne, il Camaleonte presidente del Consiglio appare impegnatissimo a contraddire chiunque voglia trasformare la probabile catastrofe elettorale in una sua sconfitta personale e politica. Anzi, dichiara che il Pdl è il partito più forte d’Europa dopo le elezioni di mezzo termine. Durante l’ufficio di presidenza del partito da lui convocato ha detto: “I risultati del primo turno delle elezioni amministrative non sono andati così male come è stato dipinto da certa stampa e soprattutto dall’opposizione che ha dichiarato una vittoria che non c’è”.

COLPA DELLA MORATTI. Poi, con spirito cavalleresco, se l’è presa con i candidati a sindaco, giudicati “deboli” e con riferimento esplicito a Letizia Moratti e a Lettieri. Dichiarazioni quanto mai inopportune, tanto che il portavoce Paolo Bonaiuti le ha smentite. Ma non meraviglia che il magnate di Arcore se la sia presa con i suoi candidati: non può certo ammettere di essere lui il vero sconfitto della competizione. Soltanto venti giorni fa aveva lanciato proclami battaglieri, mettendo non soltanto la sua faccia, ma interamente il suo corpo nella battaglia elettorale, comiziando da una piazza all’altra ed assumendo il ruolo di capolista a Milano. Nell’esperienza politica italiana non s’era ancora mai visto un Presidente del Consiglio schierarsi così apertamente con il suo Partito in una competizione amministrativa. Segno che proprio lui forniva a queste elezioni una valenza nazionale.

PROBLEMI DI PAR CONDICIO. Un Presidente del consiglio non dovrebbe mai apparire così impegnato in una tenzone elettorale locale, così come il ministro degli interni cui spetta predisporre una regolare competizione (ed infatti Roberto Maroni ha rispettato pienamente questo vincolo di tipo morale). Ma Berlusconi, si sa, è refrattario a qualsiasi regola che gli risulti scomoda. I suoi corifei hanno cercato disperatamente di tramutare i suoi comizi televisivi in “interviste al Presidente del Consiglio” ma era chiaro anche ad un bambino che tali apparizioni erano inopportune e, soprattutto, contrarie alla legge sulla par condicio.

COSA NASCONDONO MILANO E NAPOLI. Vista la campagna elettorale condotta a Napoli e soprattutto a Milano, visti i mezzi utilizzati da Berlusconi e dai suoi gerarchi e il fango prodotto l’osservatore informato si chiede cosa si nasconda dietro questa competizione, quali interessi colossali ci siano all’interno di Palazzo Marino. Basti pensare a quanto dichiarato a “Klaus condicio” oggi da Massimo Corsaro, vicepresidente vicario del Pdl alla Camera: “Se vincesse Pisapia, ci sarebbe meno controllo sulle strade e le condizioni di sicurezza e di vivibilità della città peggiorerebbero immediatamente, favorendo la prostituzione trans e la tratta delle clandestine nonché il traffico di stupefacenti”.

LA PROCURA APRE UN FASCICOLO. Una campagna elettorale talmente esagerata e violenta che lo stesso Pisapia ha presentato un esposto alla Procura di Milano per accertare se non vi siano gli estremi di reato (diffamazione aggravata, abuso di credulità popolare, pubblicazione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico e sostituzione di persona). La denuncia contiene anche alcuni elementi che comproverebbero le ipotesi di reato, quali, fra le altre, la presenza di ragazzi trasandati sugli autobus per apparire sostenitori del candidato di centro-sinistra o persone travestite da rom che distribuiscono volantini che contengono falsità. Pisapia, insomma, vuole vederci chiaro e sapere se qualcuno abbia orchestrato questo tipo di operazioni. Da questo tipo di destra ci si può attendere di tutto.

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