Papa Francesco a Cuba. La messa e poi l’incontro con Fidel Castro

L’AVANA – Alla fine Papa Francesco ha incontrato Fidel Castro dopo la messa di oggi in plaza de Revolucion. Inizilamente si era parlato di un possibile incontro per domani, invece di fatto l’incontro c’è stato oggi stesso. 

Papa Francesco, accompagnato dal nunzio apostolico  Mons. Giorgio Lingua, si  è recato a casa di Fidel Castro, una residenza dove vi sono molte attrezzature sanitarie per assistere l’anziano presidente.  Secondo quanto riportato dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, il colloquio è durato tra i 30 e i 40 minuti. Era presente anche la moglie di Castro. Un incontro quindi avvenuto in un clima familiare e anche informale, nel quale sono stati toccati in particolare i temi ambientali affrontati nell’Enciclica “Laudato sì”, della quale il Pontefice ha donato una copia. 

La messa di Papa Francesco in Plaza de la Revolucion 

Nella messa, celebrata alle 9 ora locale (le 15 in Italia), sotto la gigantografia stilizzata di Che Guevara, nella Plaza de la Revolucion a L’Avana, c’è stato un vero e proprio bagno di folla per Papa Bergolglio. Erano presenti circa mezzo milione di persone. Ad attenderlo anche il presidente cubano Raul Castro e la presidente dell’Argentina Cristina Kirchner, giunta nell’isola caraibica già da ieri.

Dietro l’altare, campeggiava una gigantesca scritta ‘Misionero de la Misericordia’, con foto in bianco nero del Papa e di Madre Teresa di Calcutta intenti ad accarezzare bambini malati. Qui Papa Francesco ha impartito personalmente la prima comunione a dieci bambini. Al termine del rito, Papa Francesco ha rivolto il suo saluto “al Signor Presidente e a tutte le autorità presenti” – “Grazie, Signor Presidente, per tutto ciò che fa in questo cammino di riconciliazione”, ha poi aggiunto a braccio Bergoglio, prima di stringere le mani allo stesso Raul castro, alla presidente Kirchner e alle altre autorità presenti, tra i quali anche un rabbino. 

Nell’omelia il Pontefice parlando di di Cuba, ha detto “è un popolo che ha delle ferite, come ogni popolo, ma che sa stare con le braccia aperte, che cammina con speranza, perché la sua vocazione è di grandezza”.   “La vita “autentica” è quella fondata “nell’impegno concreto col prossimo”. “Lontano da ogni tipo di elitarismo, l’orizzonte di Gesù non è per pochi privilegiati capaci di giungere alla ‘conoscenza desiderata’ o a distinti livelli di spiritualità. L`orizzonte di Gesù è sempre una proposta per la vita quotidiana, anche qui, nella ‘nostra’ isola; una proposta che fa sempre sì che la quotidianità abbia il sapore dell`eternità ” ha detto Papa Francesco. “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”.

“Impariamo da Maria – ha continuato Bergoglio – ad avere il cuore sveglio e attento alle necessità degli altri. Come ci ha insegnato alle Nozze di Cana, siamo solleciti nei piccoli dettagli della vita, e non smettiamo di pregare gli uni per gli altri, perché a nessuno manchi il vino dell’amore nuovo, della gioia che Gesù ci offre”. “In modo particolare – ha poi concluso il Pontefice – la preghiamo per coloro che hanno perso la speranza, e non trovano motivi per continuare a lottare; per quanti soffrono l’ingiustizia, l’abbandono e la solitudine; preghiamo per gli anziani, i malati, i bambini e i giovani, per tutte le famiglie in difficoltà, perché Maria asciughi le loro lacrime, li consoli con il suo amore di Madre, restituisca loro la speranza e la gioia”. 

L’appello per la Colombia

Al termine della mesa Papa Francesco  ha lanciato un accorato appello per la Colombia. Infatti proprio a Cuba si stanno svolgendo i colloqui di pace tra governo colombiano e guerriglieri delle Farc. 
“Che il sangue versato da migliaia di innocenti durante tanti decenni di conflitto armato, unito a quello di Gesù Cristo sulla Croce, sostenga tutti gli sforzi che si stanno facendo, anche in questa bella Isola, per una definitiva riconciliazione. E così la lunga notte del dolore e della violenza, con la volontà di tutti i colombiani, si possa trasformare in un giorno senza tramonto di concordia, giustizia, fraternità e amore, nel rispetto delle istituzioni e del diritto nazionale e internazionale, perché la pace sia duratura. Per favore, non possiamo permetterci un altro fallimento in questo cammino di pace e riconciliazione”.

Fermati oppositori poi subito rilasciati 

Alcuni oppositori, precisamente tre uomini che avevano iniziato a distribuire volantini e una quindicina di “dame bianche”, movimento femminile per la difesa dei diritti umani dalla forte connotazione cattolica ma di fatto anti castrista, sono state fermate dalla polizia cubana in Plaza de la Revolucione prima della messa di Papa Francesco. Le donne sono state quasi subito rilasciate, tanto che alcune hanno potuto ricevere la comunione prima della conclusione della liturgia papale.  Secondo altri fonti, sarebbero state bloccati anche una trentina di altri dissidenti a Cuba.

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