Afghanistan. A Herat attaccata la base italiana. Due Kamikaze si fanno esplodere

KABUL – Un attacco degli insorti è avvenuto vicino al gruppo di ricostruzione provinciale gestito dal contingente italiano a Herat nell’Ovest dell’Afghanistan.

Un testimone riferisce di aver visto corpi di diversi militari con uniformi straniere e del fumo provenire dalle vicinanze della base. Un portavoce del contingente italiano ha confermato all’Ansa l’attacco alla base Isaf, ma non ha voluto fornire altri particolari: “Stiamo raccogliendo informazioni, dirameremo un comunicato”, hanno fatto sapere. Le informazioni che giungono, infatti, sono state alquanto confuse e frammentarie, specialmente subito dopo il tragico episodio.

Ora qualcosa si può aggiungere all’azione dei Kamikaze di questa mattina, avvenuta in due punti distinti: a Blood Bank Street e a Chawk-e-Cinema. L’esplosione ha provocato la morte di due persone, probabilmente gli stessi attentatori anche se non di ha conferma,  e 26 feriti. L’attacco suicida sarebbe servito ad aprire un varco per i talebani che avrebbero tentato di aprirsi un varco per entrare nell’edificio. Infatti sette di loro sarebbero riusciti a penetrare nel compound del Provincial Reconstruction Team (Prt) a guida italiana.

L’attacco al Prt italiano, o comunque ad uno degli edifici a ridosso del Prt (anche questo aspetto ancora non è chiaro), nel cuore della città, è un evento che ha sorpreso molti osservatori, considerato che il capoluogo della regione ovest è una delle aree relativamente più tranquille dell’Afghanistan. Non a caso proprio da Herat comincerà il processo di transizione: è infatti una delle prime città che verranno riconsegnate dalla Nato alla responsabilità delle autorità e delle Forze di sicurezza locali. Il Prt italiano è una struttura civile-militare che opera in quella sede praticamente dall’inizio della missione e che si occupa, soprattutto, di progetti di ricostruzione in favore della popolazione.

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