Trivelle: aprono i seggi, un voto doveroso per l’Italia

ROMA – Si sono aperti i seggi in tutta Italia sul referendum per decidere la durata delle concessioni per le trivellazioni di petrolio e gas in mare.

Piu’ di 50 milioni di italiani sono chiamati alle urne per una votazione il cui risultato si gioca sul quorum prima ancora che sullo scrutinio. Sul quesito, promosso per la prima volta nella storia repubblicana, da 9 Regioni, si votera’ fino alle 23. L’affluenza alle urne sara’ rilevata come di consueto alle ore 12, 17 e alle 23, ossia a chiusura dei seggi. In tempo reale i dati saranno disponibili sul sito del Viminale. 

L’esito di questo referendum è molto importante poichè non solo sarà la cartina tornasole per l’Italia sui temi ambientali ed energetici, ma in qualche modo segnerà l’eventuale distanza tra i cittadini e le istituzioni, ovvero quelle che hanno invitato al non voto, tanto da essere oggetti di critiche per il mancato rispetto alle doverose pratiche costituzionali.

Ieri anche il presidente emerito della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha sollevato diverse critiche dopo aver annunciato che l’invito all’astenzione da parte delle cariche istituzionali è assolutamente “legittima”. Una posizione che non trova affatto riscontro con l’articolo 48 della Costituzione della Repubblica, il cui contenuto stabilisce che l’esercizio del diritto di voto è un “dovere civico”. Infatti la nostra Carta costituzionale ha stabilito che è doveroso votare, a differenza di quanto prevedono altri ordinamenti liberali, nei quali anche l’astensione costituisce espressione della libertà di voto.

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