No Tav. Tensione in Val di Susa. La Polizia sgombera con la forza in nome del Dio denaro

ORE 11,57 – Un presidio alla stazione di Bussoleno convocato via web  per le 12 tenterà di bloccare il passaggio del Tgv.  Intanto a quanto si apprende un gruppo donne di Chiomonte avrebbero occupato il municipio in segno di solidarietà con i No Tav. Per il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, “la TAV è un’opera assolutamente necessaria per il Piemonte e per l’intero sistema Paese. Non si può confondere  la posizione della Val di Susa con l’azione di violenti facinorosi. Le forze dell’ordine stanno facendo rispettare la legalità e  a loro va il mio pieno sostengo e solidarietà”.

ORE 11,50 – È stata consegnata dalle autorità di Polizia alla ditta interessata l’area nei pressi della Maddalena di Chiomonte sulla quale deve essere realizzato il primo cantiere della Tav.  La ditta è incaricata di recintare la vasta zona – compresa tra la Val Clarea e la Maddalena, sotto il viadotto dell’autostrada del Frejus – in cui, verso settembre, dovrebbero cominciare i lavori del tunnel geognostico. L’azienda ha già portato, a bordo di camion, le lunghe recinzioni.

 

No Tav. Il sindacato Usb sciopera contro l’intervento della polizia

ORE 11,34 – Allo sciopero spontaneo dei lavoratori della Fiom che lavorano in Val di Susa, si affianca quello dell’Unione Sindacale di Base, Usb che condanna pesantemente l’intervento delle forze dell’ordine. “Il pesante intervento della polizia contro la popolazione ed i manifestanti riuniti nel presidio NO-TAV in Val di Susa, preannunciato da giorni dal Ministro Maroni, dimostra l’estrema distanza che esiste ormai tra la politica e gli interessi di potenti lobbies e la vita reale delle persone in carne ed ossa. L’utilizzo della forza e della polizia per “risolvere” gravi problemi sociali è diventato lo strumento più usato e più odioso di questo governo. USB invita tutti ad opporsi ad un attacco arbitrario che gli stessi avvocati del movimento NO-TAV ritengono illegale ed illegittimo. USB condanna fermamente l’intervento della polizia e l’attacco ai manifestanti che hanno il solo obiettivo di difendere il proprio territorio dallo scempio ambientale e dalle speculazioni che accompagnano la realizzazione di un’opera tanto costosa quanto inutile.

L’Unione Sindacale di Base, che ha già dichiarato lo SCIOPERO GENERALE su tutto il territorio e che partecipa attivamente alla manifestazione in atto, oltre ad invitare tutti i suoi militanti a rafforzare i presidi NO-TAV, si è fatto promotore di un appello per una immediata mobilitazione anche nella città di Torino presso il consiglio comunale.”

 

ORE 11,15 – Mentre il governo si schiera a favore dello sgombero – eloquenti le parole pronunciate dal ministro Altero Matteoli: “Lo Stato non può assolutamente arrendersi di fronte a dei protestatari”, – gli operai metalmeccanici della Val di Susa, specie quelli aderenti alla Fiom, sono entrati in sciopero spontaneamente contro  le tensioni che si stanno verificando nei pressi del presidio della Maddalena.

Proprio sugli scontri  che hanno provocato feriti sia tra le forze dell’ordine che tra i manifestanti si è pronunciato il leader del movimento NO TAV, Alberto Perino (IL VIDEO): “Abbiamo perso un round, non la guerra.  Oggi  è andata come si pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell’ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti”.

 

ORE 10,20 – Secondo la Questura di Torino sarebberom 25 gli agenti rimasti feriti nelle operazioni per l’apertura del cantiere della Maddalana di Chiomonte. Le forze dell’ordine segnalano il continuo lancio di oggetti da parte dei manifestanti contro gli agenti segnalando anche lo sradicamento di vigne e «di qualsiasi altro oggetto atto ad offendere.

Inoltre manifestanti, evidenzia un comunicato della polizia, »incuranti e nella foga di contrastare l’operato in corso, stanno calpestando l’area archeologica presente, ove hanno trovato una posizione favorevole«. La polizia riferisce che è avvenuto anche il lancio di tronchi di alberi da parte dei manifestanti dall’area sovrastante la parte alta della galleria Ramats, all’indirizzo delle maestranze e degli operatori di Polizia intervenuti.

ORE 10,08 – Sgomberato dalle forze dell’ordine il piazzale di Maddalena di Chiomonte, in Val di Susa. Gli agenti si sono impossessati dell’intera area, dove è previsto l’inizio dei lavori per l’Alta Velocità. I manifestanti si sono rifugiati lungo i pendii boscosi delle montagne e di tanto in tanto esplodono grossi petardi.

 


 

TORINO – E’ una situazione tesissima quella che si sta consumando in Val di Susa. Da una parte i manifestanti che hanno vegliato questa notte nella  Libera Repubblicana della Maddalena, come l’hanno battezzata i movimenti No Tav   che si oppongono da anni alla linea Torino Lione e all’imminente apertura del cantiere che,  in questa vallata,   provocherà  inevitabilmente un disastro ambientale senza eguali.

Dall’altra le forze dell’ordine a cui è stato dato l’ordine prefettizio di sgomberare il presidio per dare il via ai lavori, nonostante gli avvocati del pool legale del movimento abbiano inoltrato una diffida al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Torino  perchè ritengono questa forzatura illegale.  Lo sgombero dovrebbe permettere l’avvio di alcuni lavori preliminari, ma i legali fanno presente che sono pendenti diversi ricorsi ai Tar del Piemonte e del Lazio. Molti dei terreni interessati dall’azione di polizia sono, inoltre, di proprietà privata o concessi legalmente dal Comune per manifestazioni culturali. A Bussoleno, sede della Comunità montana, gli amministratori locali hanno attivato una loro  unità di crisi.

Scontri alla Maddalena. Gli agenti sfondano la barricata
Tutto ha inizio verso  4 e 30, quando scatta l’allarme alla Maddalena di Chiomonte per l’imminente arrivo delle forze dell’ordine. A richiamare le centinaia di persone del movimento No Tav sono stati i fuochi d’artificio sparati dal piazzale, come era stato stabilito nella serata di ieri. Tutti si sono alzati dalle sedie o dai giacigli di fortuna e si sono diretti verso i punti del presidio dove sono state preparate le barricate. Una lunga colonna di veicoli delle forze dell’ordine che scortano i mezzi delle ditte incaricate di aprire il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte per bloccare l’accesso della vasta area (di circa 36 mila mq).  
La Polizia avvisa i manifestanti che l’area in oggetto è “nella disponibilità delle forze di Polizia”. Intorno alle 5 l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia viene chiusa e iniziano a vedersi i mezzi delle ditte incaricate di allestire il cantiere scortati dalle auto degli agenti. Alle 6 altri fuochi d’artificio dei manifestanti sono il segnale che le forze dell’ordine stavano arrivando dal lato opposto, all’altezza delle barricate erette dai No tav verso Giaglione. Qui poco dopo arriva una draga a pinza che tenta di abbattere le barricate. PAlle 7 l’allarme scatta anche sul terzo fronte del presidio, sulla strada dell’Avana.

Ma i manifestanti non demordono. Uno di loro viene  bloccato mentre si avvicina a un mezzo tenendo in mano due pezzi di aglio  con i quali – ha successivamente riferito agli agenti – voleva benedire i mezzi. Il manifestante – hanno riferito fonti della Questura di Torino – con disegni di colore rosso sul viso, è sceso da una scaletta fra le due gallerie dell’autostrada ed è stato bloccato prima che raggiungesse il mezzo, ma – hanno precisato le stesse fonti della Questura del capoluogo piemontese – non è stato colpito in alcun modo. Dopo essere stato bloccato, è stato condotto in un’area di sicurezza e, dopo essere stato identificato – ha reso noto la Questura – sarà rilasciato. Qualche ora dopo verso le otto del mattino le forze dell’ordine danno 15 minuti di tempo ai manifestanti per abbandonare l’area e poi sfondano la barricata eretta dai manifestanti nei pressi della centrale idroelettrica di Chiomonte, dopo il lancio di alcuni lacrimogeni.

Insulti agli operai e presidio alla sede del PD
Urla e insulti si sono levati contro gli operai che si trovano sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, nei pressi di Chiomonte (Torino), per l’apertura del cantiere della linea ferroviaria Tav Torino-Lione. «Servi», «Vergogna», «Giù le mani dalla Valsusa», hanno gridato due-trecento persone a un operaio che si trovava a bordo di un mezzo con una grossa pinza meccanica. Altri hanno intonato la canzone partigiana  Bella ciao. Nel frattempo un presidio No Tav è stato promosso per questo pomeriggio alle 15,30 davanti alla sede del Pd torinese, per ringraziare coloro che hanno chiesto l’intervento dell’esercito contro il movimento No Tav.

 

Maroni: “Il cantiere deve partire”

Nel frattempo il ministro dell’Interno Roberto Maroni avverte: “Entro il 30 i lavori partiranno, sennò diciamo addio alle centinaia di milioni del contributo Ue ma soprattutto ai collegamenti con l’Europa”.   Riguardo all’allerta lanciato dal Viminale sui contestatori il ministro scongiura opposizioni all’avvio dei lavori che, a suo dire, farebbero perdere due punti di Pil al Piemonte.  Insomma, ancora una volta l’ambiente sacrificato sull’altare del Dio denaro.

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