Libia: dopo due anni si insedia il nuovo ambasciatore a Tripoli

ROMA – Dopo due anni, l’Italia torna operativa in Libia con un ambasciatore, Giuseppe Perrone, che oggi presentera’ le lettere credenziali al governo locale. Lo riferisce una nota del ministero degli Esteri italiano.

Secondo la Farnesina, la “riapertura dell’ambasciata a Tripoli e’ un importantissimo segnale di amicizia nei confronti di tutto il popolo libico ed e’ un segnale di forte fiducia nel processo di stabilizzazione di quel paese”. Nella nota, il ministero precisa: “L’ambasciatore designato e’ uno dei migliori conoscitori della regione e delle tematiche politiche del Mediterraneo: ecco perche’ abbiamo voluto fare ricadere su di lui la scelta. Lavoriamo, pertanto, per risultati concreti sui fronti del contrasto alla immigrazione illegale, al traffico di essere umani e sul fronte del controllo dei punti di transito migratorio alla frontiera sud fra Libia e Niger”. “Compatibilmente con le condizioni di sicurezza – continua la nota – miriamo inoltre a migliorare l’interscambio commerciale tra i nostri due paesi, a rafforzare il raccordo tra i nostri imprenditori e quelli libici e a promuovere le opportunita’ di investimento, anche nel cruciale rinnovamento delle infrastrutture estrattive e nella cooperazione bilaterale nel campo delle fonti energetiche rinnovabili e degli idrocarburi non convenzionali”. 

l ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha scritto sul suo profilo Twitter che si tratta di un “grande gesto di amicizia verso popolo libico. Ora piu’ controlli su partenze migranti”. Anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha commentato la notizia con un post su Twitter in cui ribadisce l’impegno del governo per “stabilizzare la Libia e collaborare contro i trafficanti di esseri umani”. Proprio ieri il titolare dell’Interno, Marco Minniti, si e’ recato a Tripoli dove ha avuto una serie di colloqui con il presidente del Consiglio di presidenza, Fayez al Sarraj, con il ministro degli Esteri, Mohammed Taher Siyala, e i membri del Consiglio Ahmed Maiteeq e Salam Kajman. “La missione in Libia – si legge in una nota del Viminale – e’ stata l’occasione per l’avvio di una nuova fase di cooperazione tra i due paesi, soprattutto con riferimento al settore migratorio, cosi’ come alla lotta alle organizzazioni criminali che sfruttano i migranti”. Il comunicato del ministero precisa che “nel corso dell’incontro, e’ stato ribadito il sostegno pieno dell’Italia al governo di accordo nazionale e al ruolo della Libia nel contrasto al terrorismo sia a livello regionale che nazionale, in particolare nella regione mediterranea”. 

Nella conferenza stampa tenuta con il ministro degli Esteri del governo di accordo nazionale libico, Siyala, Minniti ha detto che saranno prese tutte le misure necessarie per riattivare e rafforzare “ulteriormente” gli accordi tra Italia e Libia stretti nel 2008 e nel 2012. “Tenendo conto degli accordi gia’ fatti tra Italia e Libia, uno nel 2008, l’altro piu’ recente del 2012, abbiamo comunemente deciso di raggiungere un accordo nei tempi piu’ brevi possibili che consenta a Italia e Libia di combattere insieme gli scafisti”. Il primo accordo il pattugliamento misto delle acque libiche con il respingimento di tutti i migranti intercettati e il finanziamento dei centri di accoglienza. Il secondo, mai attuato, rinviava alla programmazione di attivita’ in mare negli ambiti di rispettiva competenza nonche’ in acque internazionali, secondo quanto previsto dagli accordi bilaterali in materia e in conformita’ al diritto marittimo internazionale. Obiettivo comune, ha spiegato Minniti, “e’ stroncare il traffico di esseri umani. Per fare questo, c’e’ bisogno di un’attivita’ di cooperazione a 360 gradi, a partire dalla messa in sicurezza dei confini, con particolare riferimento ai confini del sud della Libia”. Vicino a Minniti, nel corso della conferenza stampa, era presente anche l’ambasciatore Perrone. 

Il Consiglio dei ministri italiano ha nominato la scorsa estate Giuseppe Perrone, direttore centrale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente della Direzione generale per gli affari politici e di sicurezza della Farnesina, come nuovo ambasciatore italiano in Libia. L’ambasciata a Tripoli e’ chiusa da febbraio del 2015 in relazione al peggioramento delle condizioni di sicurezza nel paese. Perrone ha iniziato la carriera diplomatica il 15 febbraio del 1990 ed e’ stato a capo del consolato generale a Los Angeles dal 2011 fino al 2014. Negli Stati Uniti si e’ occupato soprattutto di tecnologia ed energie sostenibili, prima di tornare in Italia ad occuparsi di Medio Oriente per il nostro ministero degli Esteri. La nomina di Perrone come nuovo ambasciatore in Libia “e’ una grande scelta dell’Italia” secondo l’inviato speciale del governo Usa per la Libia, Jonathan Winer. “Giuseppe Perrone ha lavorato con gli Stati Uniti e altri ad un approccio comune per promuovere l’unita’ della Libia”, aveva scritto il diplomatico statunitense in un post  pubblicato su Twitter. 

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