Per i giovani non c’è lavoro in Italia

ROMA  – I posti di lavoro aumentano in Italia ma non per i giovani.

Secondo le rilevazioni dell’Istat nel mese di dicembre la disoccupazione tra i 15-24enni sale al 40,1%, il dato piu’ alto da giugno 2015, in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente. Nello stesso tempo gli occupati aumentano su base annua (+242.000), ma soprattutto tra gli over 50 (+410.000) e tra i lavoratori dipendenti (+266.000). Il tasso di disoccupazione resta invece stabile al 12%. La stima dei disoccupati a dicembre e’ in aumento su base mensile (+0,3%, pari a +9mila). La crescita e’ attribuibile alla componente femminile a fronte di un calo per quella maschile e si distribuisce tra le diverse classi di eta’ ad eccezione dei 25-34enni. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha tenuto a precisare che ci sono “602.000 occupati in piu’ dal giuramento del Governo Renzi nel febbraio 2014, dei quali 440.000 sono lavoratori stabili”. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, mette in evidenza invece che i dati sulla disoccupazione devono spingere il Paese “a includere i giovani” nel mondo del lavoro. Sulla stessa lunghezza d’onda la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, secondo cui non si possono aspettare “le elezioni o le consuete alchimie della politica”. Per Furlan, “di fronte alla gravita’ della situazione occupazionale” e’ indispensabile “un Patto sociale per lo sviluppo e la crescita”. Cosi’ anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che su Twitter taglia corto: “Non abbiamo bisogno di andare presto alle urne, ma di dare presto risposte ai giovani disoccupati”. La Cgil da parte sua chiede un “piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, anche con creazione diretta di posti di lavoro”, oltre a precise “scelte di politica industriale” perche’ “la disoccupazione giovanile al 40% e’ la vera emergenza sociale” del Paese, dove “il mercato del lavoro e’ fermo”. Da qui la richiesta al Governo di attivare “un’interlocuzione per affrontare i tanti problemi in campo”. 

Su base annua, a dicembre si conferma la tendenza all’aumento del numero degli occupati: +1,1% su dicembre 2015, pari a +242mila. La crescita tendenziale e’ attribuibile, secondo l’Istat, ai lavoratori dipendenti (+266mila, di cui +111mila i permanenti, +155mila quelli a termine) e coinvolge sia le donne sia gli uomini, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+410mila). Nello stesso periodo aumentano i disoccupati (+4,9%, pari a +144mila) e calano gli inattivi (-3,4%, pari a -478mila). Gli occupati nel complesso registrati nel mese sulla base dei dati destagionalizzati erano 22.783.000. Il tasso di occupazione e’ al 57,3%, invariato rispetto a novembre e in aumento di 0,7 punti su dicembre 2015. OVER 50 AVANTI Sono gli over 50 i piu’ coinvolti nell’aumento dell’occupazione. Cosi’, se nelle classi tra i 15 e i 49 anni il numero degli occupati a dicembre sull’anno si e’ complessivamente ridotto nel 2016 di 168.000 unita’ (-149.000 tra 35 e 49 anni), tra gli ultracinquantenni gli occupati sono aumentati di 410.000 unita’. Non solo. 

Tra i 50-64enni la crescita demografica contribuisce ad accentuare l’aumento degli occupati (da +217mila occupati stimati al netto degli effetti demografici si passa a +350mila osservati). Guardando alla media degli ultimi tre mesi, poi, il tasso di occupazione aumenta tra gli over 50 (+0,3 punti percentuali) e diminuisce nelle restanti classi (-0,2 punti nella classe 15-24 anni, -0,3 punti tra i 25-34enni, -0,1 punti tra i 35 e i 49 anni). Nell’arco di un anno il tasso di occupazione cresce comunque in tutte le classi di eta’ con variazioni comprese tra +0,1 punti percentuali per i giovani di 15-24 anni e +1,8 punti per gli ultracinquantenni.

Eppure la situazione piu’ preoccupante resta quella degli under 25: a dicembre la percentuale di senza lavoro tra i 15-24enni supera il 40%. Il dato e’ in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di eta’ e’ pari al 10,9%. Questo vuol dire che poco piu’ di un giovane su 10 e’ disoccupato. E tale incidenza risulta in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre.  

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