Oslo. Breivik confessa: “Sono io l’autore del massacro”. 93 morti. Ecco il manifesto criminale

ROMA –  Il biondino Anders Behrin Breivik ha confessato. E’ lui l’autore del massacro sull’isola di Utoya stando alla testimonianza raccolta dalla polizia norvegese durante l’interrogatorio. Ma c’è dell’altro che inquieta. Il giovane, infatti, stava preparando l’attentato almeno dal 2009, secondo quanto scritto su un memoriale di 1.500 pagine pubblicato da lui stesso sul web venerdì 22 luglio. Breivik in questo documento spiega nei dettagli i preparativi, invocando  l’uso del terrorismo come mezzo per risvegliare le masse  e definendosi  il più grande mostro dopo la seconda guerra mondiale.

Le autorità non hanno confermato che sia stato Breivik a scrivere il manifesto, ma il suo avvocato, Geir Lippestad, vi ha fatto riferimento e ha spiegato che il suo assistito ci ha lavorato per anni. Il documento costellato da simboli celtici è firmato Andrew Berwick, pseudonimo anglicizzato.
Intanto il bilancio delle vittime dell’attacco a Oslo e Utoyah  sale a 93 morti, dopo il decesso di uno dei feriti in un ospedale. Ma ci sarebbero altre 20 persone che continuano a lottare tra la vita e la morte.
La Polizia questa mattina aveva arrestato 6 persone poi rilasciate,  credendole coinvolte con gli attentati.

Ecco il manifesto sconvolgente di Anders Behrin Breivik

 

Chi è il killer di Oslo

Anders Behring Breivik, l’uomo arrestato e ritenuto responsabile dei due attacchi ad Oslo e sull’isola di Utoya ha 32 anni, è biondo, alto, si definisce “single, cristiano e conservatore” con idee di estrema destra e anti-islamico. 

E’ il profilo pubblicato sulla pagina di Facebook appena pochi giorni fa. Oltre alla foto, anche gli interessi relativi alla caccia e ai videogiochi come ‘World of Warcraft’ e ‘Modern Warfare 2’. Su Twitter anche una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: “Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi”.

Il giovane, secondo quanto scrivono i media norvegesi, è il proprietario di una fattoria a 150 km da Oslo, la Breivik Geofarm, nella regione di Hedmark, il cuore agricolo del Paese dove ha avuto la possibilità di acquistare una grande quantità di fertilizzante di nitrato di ammonio, un ingrediente che può essere usato per fabbricare esplosivi.

La polizia ha anche perquisito l’appartamento del giovane ad ovest nella capitale norvegese, nella zona ricca della città, che ha lasciato un mese fa per trasferirsi nella fattoria. Una curiosità: la stessa fattoria, nel 2006, venne chiusa dopo la scoperta di una piantagione di mariujana.

Secondo i media norvegesi, gli interventi di Anders Behring Breivik sul sito www.document.no riflettono le opinioni nazionaliste e la sua opposizione a una società multiculturale, ma secondo la televisione pubblica NRK, ha anche preso le distanze dal neo-nazismo. Le liste fiscali, che in Norvegia sono aperte alla consultazione pubblica, non mostrano alcun reddito per il 2009 e somme estremamente modeste nel corso degli anni precedenti.

Breivik, è anche un membro della loggia massonica norvegese di San Giovanni Olaus dei tre pilastri. E’ quanto riporta sul suo sito internet il quotidiano del Paese scandinavo Dagbladet. Il motto della loggia, di cui Breivik è membro del terzo livello su dieci, è ‘E tenebris ad lucem’, dalle tenebre alla luce. Il portavoce della loggia, Helge Qvigstad, ha preso le distanze dall’attentatore, sottolineando che “non abbiamo modo di esprimere un parere su individui o incidenti relativi a tutti i membri”.

Breivik aveva collaborato anche con un gruppo inglese di estrema destra, l’English Defence League (Edl), un gruppo che aveva come scopo dichiarato alimentare nei propri Paesi l’odio contro gli islamici. In un’email al sito politico norvegese Document.no, Breivik aveva rivelato di aver discusso di tattiche e strategie «anti-islamiche» anche on un altro gruppo, Stop the Islamification of Europe. Breivik ammirava l’Edl per come era riuscito a provocare reazioni estreme da parte di gruppi musulmani e di estrema sinistra e sognava di fondare un gruppo simile in Norvegia per combattere l’immigrazione dei musulmani: «Devo dire che mi ha impressionato positivamente la velocità con cui sono cresciuti e questo è grazie a sagge scelte tattiche dei dirigenti. L’Edl è un esempio e una versione norvegese è l’unico modo per combattere le molestie nei confronti dei conservatori della cultura norvegese», aveva scritto Breivik nell’email.

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