Piazza ‘Indignata’ Navona si scontra col potere

ROMA – La piazza ‘Indignata’ resiste. La tendopoli allestita il 6 settembre da USB insieme ai movimenti ha presidiato per tutta la notte piazza Navona.

Ieri nella piazza romana non sono mancati momenti di tensione, il presidio degli indignati ha infatti tenuto sotto pressione il Palazzo del Senato. I partecipanti, al grido “se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città” hanno poi formato un corteo spontaneo di oltre 500 partecipanti che si diretto verso il Parlamento.
Il centro è stato bloccato dalla polizia, si sono registrati momenti di tensione anche a Palazzo Grazioli, dove gli agenti in tenuta anti sommossa hanno piantonato la residenza di Berlusconi, impedendo il passaggio del corteo.
Il corteo ha raggiunto anche Montecitorio. Dove si è sciolto senza ulteriori tensioni.

I manifestanti si sono dati appuntamento domani mattina, sempre a Montecitorio, in occasione della discussione della Manovra alla Camera.
Ricordiamo le motivazioni delle proteste indette da USB e dal sindacalismo indipendente.

Contro le politiche dell’Unione europea e le manovre del governo che applicano le misure imposte dall’Europa, dalle banche e dai poteri forti finanziari che hanno determinato e speculato sull’attuale crisi mondiale;
-per la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari e una politica nazionale ed europea basata sui diritti e le legittime aspettative dei popoli e non della finanza e degli speculatori;
-contro l’evasione/elusione fiscale e contributiva e per una politica fiscale a sostegno del lavoro dipendente e dei redditi; per il diritto all’abitare;
-per una forte patrimoniale e la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie;
-contro la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e del libero mercato;
-per la nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese strategiche per il paese e per un impegno dello stato capace di rilanciare e finanziare la produzione e i servizi;
-a difesa dello Statuto dei lavoratori, contro l’attacco ai diritti dei lavoratori e il patto sociale che il governo vuole trasformare in legge;

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