Lega a Venezia: nel calderone del ‘Cerchio Magico’ si cucina la secessione

VENEZIA  –  “Sì, secessione: come si fa a stare in un Paese che sta addirittura perdendo la democrazia? (…) … milioni di padani sono pronti a combattere per la libertà”. Con queste parole Bossi cerca di infiammare gli animi infiacchiti dei duemila leghisti giunti a Venezia per il teatrino dell’ampolla piena di acqua lustrale con la quale benedire gli eletti del ‘cerchio magico’ che lo attorniano adoranti, (anche per evitare che qualche colonnello si avvicini troppo al loro protetto con il quale hanno ormai stabilito un rapporto simbiotico).

Anche il figliol prodigo Maroni si inchina all’imperatore leghista assicurandogli tutta la sua devozione.  Il Ministro dell’Interno italiano – ma anche secessionista padano – dice che la Lega al governo ci starà “stringendo i denti e fino a quando lo dirà Bossi”. Più devoto di così!
Bossi viene da momenti difficili: la rottura del polso per una caduta e una coltellata alle spalle dalla giornalista  Cristina Giudici di Panorama, settimanale del gruppo Mondadori, controllato dalla famiglia Berlusconi, intitolato ‘Lady B, imperatrice della Padania’. Un lungo articolo, questo della giornalista di Panorama, che svela il ‘dietro le quinte’ del patron della Lega, dove una parte dei militanti del Carroccio i ‘maroniani’ considerano Manuela Marrone in Bossi, moglie del Bossi: “l’anima nera del movimento(…) colpevole di aver costruito un ‘cerchio magico’, che ha offuscato la vista del Senatùr, segregato il suo corpo, trascinando il movimento sull’orlo del baratro”. La Marrone, secondo quanto riportato nell’articolo: “Gestisce l’agenda del marito, stabilisce chi affiancargli, chi premiare. E ora sta combattendo la lotta contro i ‘maroniani’ ribelli e dissidenti che non le perdonano di trattare il partito come un bene di famiglia, da destinare, per vie dinastiche, al ‘Trota’, vale a dire al figlio Bossi Renzo.

Il ‘Cerchio Magico’, racconta la Marrone sul settimanale, è nato subito dopo l’infermità che ha colpito Bossi nel 2004., quando ci si rese conto che le sue condizioni fisiche e mentali erano, se non compromesse completamente, molto ridotte. Quindi occorreva creare un filtro che permettesse alla cerchia ristretta dei vassalli scelti dalla moglie di Bossi, di prender in mano le fila della Lega Nord. Il ‘Cerchio Magico’ , è composto da Rosy Mauro, oscuro vicepresidente del Senato, Federico Bricolo, capogruppo al senato, Marco Reguzzoni, capogruppo dei leghisti alla camera e genero dell’Eurodeputato Speroni, più volte indicato, come delfino di Bossi, almeno prima dell’avvento del Trota.
Con questa pietra al collo, che sembra non pesargli più di tanto, Bossi, riesce, furbescamente,  per più di mezz’ora di comizio, a non nominare neppure una volta Berlusconi, a non parlare del governo e delle sue prospettive, a evitare di avventurarsi negli scandali che coinvolgono il premier rivelati dalla nuova valanga di intercettazioni. Il Bossi cerca di far comprendere, in modo dissociante, alla platea dei Verdi, che, lui, solo in apparenza sta al governo a far inciuci con il Cavaliere, in realtà egli sta all’opposizione.

Bossi è un vero e proprio dissidente del governo: rivendica di aver salvato, dalle trame governative,  le pensioni  “e chissenefrega di quel che dice l’Europa”; evoca un ‘fascismo’ risorgente, per via delle contestazioni promosse sabato, sempre a Venezia, dai centri sociali, di sinistra e quindi secondo la chiara visione del Senatùr; egli prova ancora  a rimontare sul suo vecchio cavallo da battaglia – ridotto peggio del povero Ronzinante – invocando la secessione. E così spara i suoi concetti degni di un ottimo bollitore di gnocchi: “E’ evidente che così non si può andare avanti, con la crisi l’Italia va giù e la Padania vien su”. La soluzione è un referendum secessionista … perché un popolo lavoratore come il nostro non ne può più di mantenere l’Italia … ma non dico altro perché qui ci sono i giornalisti e prima voglio spiegarlo a voi”. I segreti di Pulcinell … pardon di san Ambrogio.

Si perché si deve fare attenzione con i giornalisti perché questi “grandissimi stronzi, raccontano sistematicamente bugie, e, visto che non possono attaccare me, adesso attaccano la mia famiglia”. Anche il Calderoli che ha pianto lacrime sante durante il rito dell’ampolla – si sa che è un grande romantico soprattutto quando mostra al mondo le magliette della salute con dipinte con vignette  anti islamiche – ama la categoria dei giornalisti: “I giornalisti ci hanno rotto i coglioni” così strilla per semplificare il concetto il Ministro alla Semplificazione. Poi si esibisce ‘la pasionaria del Cerchio Magico’ Rosi Mauro, che è capace di negare l’innegabile: “Le donne in pensione più tardi? Tutte balle!” e viene puntualmente fischiata.

Naturalmente qualche reazione dell’opposizione c’è: così afferma, il dipietrista Massimo Donadi convinto che in Italia vi siano ancora logiche istituzionali :  “Chi invoca la secessione non può fare il ministro. (…) Ribadiamo quanto abbiamo già detto: o è così malato (il Bossi) da non essere più consapevole di ciò che dice, e quindi qualcuno deve assumersi la responsabilità di destituirlo dall’incarico di governo, oppure ne è ben conscio, e quindi è compito della magistratura intervenire perché le sue affermazioni sono eversive. Le sue parole indignano soprattutto perché l’Italia vive una fase drammatica e difficile anche per pesanti responsabilità di questo sciagurato governo e della Lega che ne fa parte. – Poi conclude Donadi. – Auspichiamo che la più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica Napolitano, faccia sentire la sua voce, perché chi rappresenta l’unità d’Italia e ne è garante non può restare in silenzio».

Invece Il Futurista, quotidiano on line dei finiani, se la prende con il segretario del Pdl, che ancora ieri ha rilanciato l’alleanza tra Berlusconi e Bossi: “Alfano difende l’indifendibile, Bossi e i suoi ministri invocano la secessione e gridano all’esercito padano quasi volessero la guerra civile”.  
Più convincente sembra Angelo Bonelli presidente dei Verdi: “La Lega abbaia e rispolvera parole deprecabili come secessione ma in realtà continua ad essere la ‘serva sciocca di Berlusconi. Il Carroccio e Bossi sono corresponsabili di un governo che ha messo in pericolo i risparmi, i servizi e le pensioni degli italiani. (…) Ormai siamo arrivati alla pornografia della politica: è quanto mai urgente un gesto di igiene democratica che restituisca la parola ai cittadini”.
Come dargli torto?

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