Incidente nel Golfo del Messico. Bp, Transocean e Halliburton responsabili

ROMA – Ad un anno di distanza dal tragico disastro ambientale che ha colpito le coste del Golfo del Messico, spuntano i primi responsabili.

Si tratta di due società facenti capo alla Bp, la Transocean e Halliburton. Entrambe sono responsabili di quanto successo a bordo della Deepwater Horizon per violazioni di diverse leggi federali sulla sicurezza offshore. È quanto emerge dal rapporto “The bureau of ocean energy management, regulation and enforcement” dell’agenzia del dipartimento dell’Interno americano che gestisce petrolio e gas naturale. Secondo l’agenzia la causa principale dell’esplosione è da attribuire ad una barriera di cemento difettosa nel Pozzo Macondo.

“La perdita di vite nel sito Macondo il 20 aprile 2010 e il conseguente inquinamento del Golfo del Messico durante l’estate del 2010 sono stati il risultato di una pessima gestione del rischio, di cambiamenti dell’ultimo minuto per modificare i piani, dell’inosservanza del controllo degli indicatori critici, dell’inadeguata risposta di controllo dei pozzi, e dell’insufficiente formazione di risposta alle emergenze”, si legge nel rapporto.
Oltre 200 pagine che ripercorrono quanto accadde quella sera del 20 aprile, verso le 21.50 quando l’equipaggio della piattaforma Horizon Deepwater sentì uno scoppio. Tonnellate di idrocarburi incendiarono la piattaforma che ha bruciato fino al giorno del suo affondamento, il 22 aprile. In quell’incidente persero la vita 11 uomini e altri 16 rimasero feriti. Per i successivi 87 giorni quasi 5 milioni di barili di petrolio si mescolarono nelle acque del Golfo del Messico.

Dopo un’approfondita indagine, condotta dalla squadra investigativa del Bureau of Management Ocean Energy e la Guardia costiera degli Stati Uniti, è stato scoperto che la causa centrale dello scoppio era dovuta al cedimento di una barriera di cemento nella stringa di produzione. I motivi precisi del perché questa barriera si sia rotta non sono noti. Ma gli investigatori hanno rilevato che la rottura potrebbe essere stata causata da tre fattori: contaminazione del cemento con il fango prodotto dalle perforazioni; contaminazione del cemento nella sezione in cui i tubi incontrano il fondo del pozzo; oppure aver pompato cemento oltre quella soglia, lasciando lo zoccolo del pozzo con poco cemento o, di fatto, senza cemento.
La Bp, si legge nel rapporto, “pur sapendo di questo difetto nel rivestimento di cemento non ha fissato cemento aggiuntivi o barriere meccaniche nel pozzo”. La Bp è responsabile per non aver svolto correttamente tutte le procedure necessarie per mettere in sicurezza l’equipaggio e la piattaforma. E con lei la Transocean, proprietaria di Deepwater Horizon, e la Halliburton, contractor della Bp, responsabile dei lavori di cementazione e di alcune attività di monitoraggio della sua controllata Sperry Sun.
Il portavoce della Bp, Scott Dean, ha risposto che “la società riconosce il suo ruolo nell’incidente e sta portando avanti iniziative concrete per aumentare la sicurezza”.

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