La crisi, l’Europa e l’Euro. Parla Barroso

ROMA – Il presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, ha tenuto stamane un discorso sullo stato dell’Unione all’Europarlamento.

Numerosi i punti dello speech presidenziale che rimbalzano sulle agenzie stampa di mezzo mondo, a cominciare dall’annunciata adozione da parte della Commissione Ue di una tassa sulle transazioni finanziarie, la famosissima Tobin Tax dal nome dell’economista che per primo ne ha propugnato l’adozione.
La proposta annunciata formalmente oggi dal presidente dell’Esecutivo, fa dell’Europa un’apripista, quasi un immenso laboratorio, seppur limitato nella sua effettiva veridicità dal fatto che gli effetti della tassa, che dovrebbe essere globale, verranno alterati dalla sua adozione solo in Europa.

Il Commissario per la tassazione Algirdas Semeta ha dichiarato:”Il nostro progetto e’ solido e realizzabile e non ho dubbi che puo’ produrre cio’ che i cittadini europei si aspettano: un giusto contributo da parte del settore finanziario. Sono fiducioso che i nostri partner nel G20 capiranno che e’ nel loro interesse seguire la stessa strada”.
Il Presidente Barroso ha inoltre spiegato come la tassa sia giusta e necessaria e pur se approvata non andrà in vigore prima del 2014, garantendo un gettito annuo di 55 miliardi di euro, pochi spiccioli rispetto ai 4.600 miliardi di euro che l’Europa a 27 ha assicurato al sistema finanziario come aiuti e come garanzie.

E oltre a varie misure come l’aumento di capitale della BEI si torna a parlare dell’avvio degli Eurobond, che Barroso vede come “il prossimo passo per una maggiore integrazione” ad al cui riguardo il Presidente ha annunciato che l’esecutivo comunitario a breve provvederà a presentare una serie di opzioni per gli eurobond anche in versione ‘light’ ovvero che ”potranno essere realizzate anche senza modifiche ai trattati. Una versione piu’ ambiziosa degli Eurobond richiederebbe invece interventi sui trattati’.
Sulla ineluttabilità di tale soluzione il presidente della Commissione ha dichiarato inoltre che ‘una volta che l’eurozona si sarà dotata degli strumenti per garantire integrazione e disciplina, l’emissione di debito comune sarà un passaggio naturale e vantaggioso per tutti’.

Sul dolentissimo punto della evasione fiscale Barroso e’ tornato a chiedere un passo avanti nei negoziati che si protraggono ormai da troppo tempo sulla revisione della direttiva Ue relativa alla tassazione dei risparmi, allo scopo di evitare che i risparmi dei cittadini Ue vengano trasferiti illegalmente verso paradisi fiscali.
“Non possiamo piu’ ignorare l’evasione fiscale. E’ ora di adottare le nostre proposte sulla tassazione del risparmio nell’Ue”. Ovviamente ogni intervento che possa aiutare i tre paesi d’Europa in cui l’evasione fiscale è maggiore (Spagna, Grecia e Italia) non potranno che essere i benvenuti a casa nostra.
Non manca una nota polemica nel rapporto tra Europa e USA con Barroso che dichiara: “’Mi sento ferito quando vedo alcuni che, con paternalismo, ci dicono cosa dobbiamo fare. Abbiamo seri problemi ma non dobbiamo scusarci con nessuno per la nostra economia sociale”, ed alle capitali europee Barroso chiede “uno scatto d’orgoglio. Siamo in grado di superare la crisi’” concludendo poi “dobbiamo essere fieri di essere europei”

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