Liberalizzazioni. Monti mostra gli attributi ma i tassisti occupano le piazze

 

I tagliandi delle assicurazioni diventeranno un microchip, guai per chi non paga la Rc auto. Ai tassisti una licenza in regalo ma pare proprio che non la vogliano. Insegnanti e dipendenti pubblici sono stati colpiti senza pietà dal precedente governo eppure non occuparono le piazze

In Italia circolano circa tre milioni di autovetture, su un totale di oltre trentasei milioni (dati Aci relativi al 2010), che non sono in regola con l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile. I proprietari, che magari posseggono due auto, ne assicurano soltanto una e falsificano il tagliando quando usano l’altra (fotocopiatrice, bianchetto, sostituzione del numero della targa, ecc.). Questo vuol dire che se investono qualcuno e magari lo uccidono, nessuno risarcirà i danni alla famiglia del malcapitato.

Rc-auto col microchip. Nel pacchetto sulle liberalizzazioni che il governo Monti dovrebbe approvare martedì prossimo viene introdotta una grande innovazione, destinata a decapitare (in senso metaforico) i lestofanti che frodano le assicurazioni, diventando un pericolo sociale. Il tagliando cartaceo che tutti conosciamo, da esibire sul cruscotto, sarà sostituito da un microchip, simile a quello dei telepass che aprono le barriere dei caselli autostradali. Potranno essere captati dai macchinari delle forze dell’ordine, che così avranno notizie in tempo reale sugli automobilisti sprovvisti di assicurazione e su quelli in regola. Un’altra norma prevede che gli automobilisti che acconsentiranno a montare una scatola nera sul proprio autoveicolo avranno forti sconti sui premi assicurativi. Il perché è facilmente comprensibile.

Stop alle ipoteche di Equitalia. Ma le novità del pacchetto di liberalizzazioni non finiscono certo qui. Un altro punto del provvedimento riguarda l’iscrizione delle ipoteche su immobili di proprietà di chi sta pagando a rate i suoi debiti fiscali. Fino ad oggi, infatti, Equitalia, a garanzia del credito accertato e in via di liquidazione, iscriveva un’ipoteca sulla casa che impediva ai debitori di poter accedere ad un mutuo in banca (gli istituti di credito, infatti, non concedono prestiti senza ipoteca, o con ipoteca di secondo grado). Una palese ingiustizia, soprattutto per chi sta pagando regolarmente i suoi debiti allo Stato

I tassisti non vogliono la seconda licenza. Ma la vicenda più spinosa per il governo è sicuramente rappresentata dai tassisti. Secondo il governo si potrebbe aumentare il numero delle licenze in molte città risarcendo gli attuali possessori con una licenza gratis. Secondo il sottosegretario all’economia Gianfranco Polillo, la seconda licenza pareggerebbe ampiamente la perdita di valore che la prima subirebbe da un aumento del numero delle autorizzazioni. Inoltre, le nuove norme toglierebbero ai Comuni la competenza sulla materia per affidarla ad un’Authority per i trasporti, i cui membri non hanno il problema di farsi eleggere come i sindaci (il riferimento al sindaco Gianni Alemanno è ovvio). In più, il ricavato delle prossime aste potrebbe risarcire del danno i proprietari delle auto bianche. Nonostante offerte certamente non disprezzabili, i rappresentanti delle auto bianche sono sul piede di guerra. Per loro l’unica soluzione è non cambiare nulla, perché, anche con la seconda licenza gratis, l’aumento del numero di queste ultime comporterebbe pesanti ricadute economiche sulla loro attività.

Si potrebbe ricordare ai tassisti che il precedente governo non ha avuto alcun riguardo verso altre categorie (insegnanti, dipendenti statali), considerate privilegiate nonostante gli stipendi siano in linea con quelli “dichiarati” dai tassisti, colpiti senza pietà nei loro interessi economici (blocco della contrattazione, congelamento degli aumenti automatici), a dimostrazione che non è possibile programmare riforme soltanto per gli “altri”.

Concessioni di spiagge. Un’altra categoria protetta, un’altra stangata. I concessionari di spiagge e arenili, benignamente aiutati dal precedente ministro Giulio Tremonti con concessioni fino a 99 anni, potranno usufruire, al massimo, di concessioni per otto anni (4+4). Le gare saranno su base europea e dovranno consentire lo stabilimento di un mercato concorrenziale, senza barriere all’entrata. Il precedente sistema è stato ripetutamente condannato dalla Commissione di Bruxelles che ha anche avviato una procedura di infrazione. Gli attuali concessionari avranno un diritto di prelazione, a condizione che la loro offerta pareggi quella già espressa dai vincitori dell’asta pubblica. Lo Stato incasserà sicuramente di più dalle concessioni e caleranno i margini operativi degli imprenditori, che fino ad oggi hanno sfruttato i costi eccessivamente bassi delle autorizzazioni.

Commissioni bancarie. Un’altra norma presente nel pacchetto obbligherà le banche ad aprire “conti correnti di base” sui quali appoggiare le carte di credito dei clienti a zero commissioni. Anche i conti non dovranno costare nulla ai loro intestatari. Un’altra novità eclatante per i consumatori ma anche per i commercianti (benzinai in testa), da sempre ostili ai pagamenti con le carte perché le banche sono troppo esose nelle commissioni. Il provvedimento dovrebbe anche agevolare la limitazione del denaro contante e l’uso sempre più intenso delle carte di credito e dei pos, oggi largamente al di sotto della media europea.

 

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