Nave Costa. Parla un sommozzatore: “Una tragedia di proporzioni enormi”

Dazebao è riuscito a raggiungere al telefono un sommozzatore esperto dei Vigili del Fuoco, coinvolto nello svolgimento delle operazioni di soccorso della Costa Concordia, naufragata all’Isola del Giglio, lo scorso Venerdì 13 Gennaio

ROMA – I sommozzatori dei Vigili del Fuoco, partecipano insieme alla Capitaneria alle operazioni di soccorso della nave, sa dirci quanto manca alla conclusione delle manovre di ispezione delle parti sommerse del natante?
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dispone del numero più elevato in Italia di sommozzatori esperti addestrati a missioni di soccorso, attivi 24 ore su 24 – ci spiega il nostro esperto – siamo 364 operatori in 32 sedi su territorio nazionale, in grado di intervenire nelle varie situazioni di pericolo legate all’elemento acqua. In questa situazione, siamo operativi sotto l’egida della Capitaneria di Porto, insieme ad un gruppo di sommozzatori della Marina Militare ed alcune unità del Soccorso Alpino, esperti di speleologia subacquea. Purtroppo nessuno è in grado di fare delle supposizioni, il relitto è un labirinto immenso e fino a quando anche l’ultima persona non sarà ritrovata gli interventi non potranno dirsi conclusi.

In che modo si stà lavorando per cercare i 16 dispersi rimasti?
Si procede lavorando per quadranti. I sommozzatori si immergono alternandosi in turni che rispettino la curva di sicurezza, ovvero programmate con durata e tempi di fondo tali da non incorrere in problemi di decompressione. Siamo tutti in allerta, da tutta Italia arrivano professionisti di tutti i corpi di soccorso, per dare il cambio ai colleghi che si sono già immersi. Imbarcazioni di appoggio della Guardia Costiera ed elicotteri di vari Corpi di Difesa Civile e Militare sono coinvolti nella perlustrazione delle acque e delle coste vicine ed interessati dalle correnti presenti in quel tratto di mare.

Ci sono possibilità che i dispersi siano ancora vivi?
Assolutamente. La speranza che spinge a lavorare senza sosta tutti i soccorritori, anche in condizioni di serio pericolo, è proprio questa: arrivare in tempo e trovare vivo chi si sta cercando. Potrebbero esserci delle aree sommerse con ancora aria, ma è una corsa contro il tempo.

Il rischio di disastro ambientale è altissimo, il corpo dei Vigili del Fuoco sarà coinvolto nelle operazioni di svuotamento dei serbatoi prima e di spostamento della nave poi?
No, lo svuotamento e il recupero sarà effettuato da aziende private contattate dalla società armatrice (Smit Salvage di Rotterdam – Olanda ndr), nel caso in cui si dovesse verificare nuovamente una situazione di rischio o pericolo subentrerebbero di nuovo gli organi di soccorso pubblico.

Nelle ultime ore la carcassa della Costa Concordia,  con il mare che si gonfia, si è mossa di qualche centimetro,  tanto che oggi a causa di un cedimento – per qualche ora – sono stati evacuati tutti soccorritori, si teme di dover interrompere ancora per il probabile cambio delle condizioni atmosferiche che sembra in arrivo. Secondo il suo parere di esperto in interventi di questo tipo quanto tempo ci vorrà prima di poter dichiarare chiusa l’emergenza?
Non si può stabilire nulla fino a quando tutte le 1100 cabine non saranno state controllate, così come spazi comuni, ambienti tecnici e ogni singola stiva e, come dicevo fino a quando non sarà chiarita la sorte delle persone ancora mancanti all’appello. Solo dopo la bonifica dei serbatoi, si proverà nel procedere al recupero e alla rimozione del vascello. Per poter avere una controspinta potrebbero essere piantati in mare dei pali dalla parte opposta dell’inclinazione, si tenterà di imbragare e sollevare la nave con enormi paranchi e si potrebbero utilizzare dei serbatoi di galleggiamento e palloni da sollevamento per tentare di riportare a galla la nave. Per trainarla via con dei rimorchiatori poi, bisognerà riparare i danni e pompare via l’acqua che ora è dappertutto. Tutto questo se la falla non si ingrandisce e se rimane ferma dove si trova ora. E’ come se fosse in bilico sulla cima di una montagna, se venisse giù sarebbe un disastro. Piccole tracimazioni di gasolio potrebbero essere contenute, oltre 2.000 tonnellate di gasolio tutte insieme no.  Siamo di fronte ad una tragedia di proporzioni enormi, sarà una delle manovre più difficili al mondo.

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