Nave Costa. Trovati altri 5 corpi. Arresti domicialiari per Schettino

ULTIMORA – Sono cinque in tutto i corpi ritrovati in un punto sommerso della poppa della nave Concordia. Quattro uomini e una donna, probabilmente tutti passeggeri.  A conferma del tragico recupero il portavoce della Guardia Costiera, Filippo Marini ha precisato che le vittime hanno tra i 50 e i 60 anni di età e indossavano tutte il giubbotto salvagente.

Nel frattempo continuano le operazioni di salvataggio durante le quali non è da escludere vi sia la possibilità di trovare persone ancora vive.


 

 

Nave Costa. Convalidato il fermo per il comandante Schettino

Il Gip di Grosseto ha disposto gli arresti domiciliari per Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio.

GROSSETTO – Convalidato il fermo per Francesco Schettino dopo tre ore d’interrogatorio. E’ questa la decisione presa dal Tribunale di Grosseto durante l’udienza preliminare per la convalida del fermo di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata venerdì notte all’Isola del Giglio. 

 

Il comandante, assistito dall’avvocato Bruno Leporatti,  ha reso la sua versione dei fatti al gip Valeria Montesarchio.
“Non ho abbandonato nessuna nave, siamo stati catapultati in acqua”, ha replicato Schettino alle accuse formulate da un ufficiale della Guardia Costiera che lo accusava di aver abbandonato la nave dicendogli in tono perentorio: “Torni a bordo, lei ha abbandonato la nave, ora sono io a dare gli ordini”. E poi sempre l’ufficiale della Guardia Costiera: “Va bene, verificheremo successivamente come sono andate le cose..”.

Schettino ha confermato di essere stato al comando al momento dell’impatto. Un’affermazione  che coinciderebbe dunque con uno dei primi accertamenti investigativi secondo i quali fu subito individuato il comandante come colui che dispose la rotta da seguire nei pressi dell’Isola del Giglio
Tuttavia la versione di Schettino non è stata sufficiente a sollevarlo dalle  gravi responsabilità  a cui avrebbe dovuto tener fede,  come stabiliscono le leggi della Navigazione  Marittima. E poi ci sono le tante testimonianze che pendono a suo sfavore.

Quelle dei passeggeri e soprattutto  dei suoi colleghi di grado inferiore, i quali avrebbero addirittura sollecitato  Schettino a dare l’allarme e a ordinare l’evacuazione attraverso le scialuppe di salvataggio. Il comandante – secondo la versione fornita –  avrebbe  tergiversato perchè era occupato a parlare al telefono. Una gravissima mancanza, tant’è che il suo vice appoggiato dagli altri ufficiali avrebbero autonomamente intrapreso e ordinato le operazioni di evacuazione.
Ora la Procura della Repubblica ha chiesto la misura cautelare nei confronti dell’imputato e il gip si è riservato di decidere. Il comandante  Schettino,   rischia fino a 15 anni di carcere. Le accuse a suo carico sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di nave.

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