Lavoro. Tendenze suicide del Pd e sceneggiate di Vespa

ROMA – “Abbiamo infranto il tabù dell’articolo 18”. A pronunciare questa frase, con toni trionfalistici, quasi a gloriarsi dell’evento, non  è stato  uno che vede i sindacati, la Cgil in primo luogo, come il fumo negli occhi,  un tipo alla Marchionne per intenderci che caccia dalle fabbriche il sindacato più grande, la Fiom perché non è d’accordo con le politiche che il manager Fiat persegue, attaccando i diritti dei lavoratori, mettendo sotto sequestro la libertà sindacale,  trasbordando il grande gruppo dall’Italia ad altri liti.

No, è un esponente di primo piano del Pd,  si chiama Tiziano Treu ed  colui che, nel nome della flessibilità, ha dato il via ai rapporti di lavoro sempre più precari.  Di più è colui che nella Commissione Lavoro del Senato ha condotto le danze sulla riforma,  si fa per dire, del mercato del lavoro insieme ad uno del Pdl, di nome Castro. Come si dice, dio li fa e poi li appaia. Ma non è il solo nella truppa dei Democratici a esprimere il compiacimento per l’approvazione di un disegno di legge che milioni di lavoratori  hanno combattuto  e continueranno a combattere. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha detto che “ non serve all’Italia e non serve al lavoro “ e che la partita non è chiusa, la mobilitazione proseguirà ed accompagnerà il dibattito alla Camera.  Chiude la partita invece il capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che si spertica nell’elogio della legge,la definisce un esempio di razionalità, in linea Con la costituzione e con un disegno riformatore.

Più disoccupazione, più  giovani senza lavoro, Europa  a rischio disintegro

Non sono nuove le tendenze suicide della sinistra, fanno parte della storia tormentata dei rapporti fra le varie componenti alla ricerca di una unità  che è come l’araba fenice. I commenti dei due esponenti, cadono proprio proprio in uno dei momenti più difficile del nostro Paese e dell’Europa con i lavoratori e i pensionati che pagano un prezzo altissimo alla crisi.. La disoccupazione c cresce, i dai resi noti dall’Istat  parlano di un 10% di senza lavoro, più 2,2% rispetto all’anno passato. Sempre l’Istat ammette che il dato “ grezzo” è dell’11,1%. Nel primo trimestre di questo anno si sono pers 38 mila posti di lavoro, il 35,2% dei giovani fra i 15 e i 24 anni sono disoccupati . I salari e le pensioni perdono sempre più valore, decine di migliaia, forse trecentomila persone, gli “esodati” creati dalla “riforma” Fornero non vedono futuro. Le Borse di tutta Europa vivono giornate al calor bianco. Piazza Affari è ai minimi storici. Lo spread oscilla fra i400 e i 470 punti base rispetto ai bund tedeschi. Va giù anche Wall street trainata al ribasso dalla notizie che per la prima volte in questi mesi la disoccupazione Usa non è diminuita.Obama accusa lo politiche rigoriste della Ud di essere alla base della crisi mondiale. Lo stesso commissario Ue, Olii Rehn, uno dei responsabili delle politiche europee che stanno portando il vecchio continente verso il baratro lancia, ora, un grido di allarme: “Alla luce di ciò che ci sta succedendo-afferma- e con l’attuale struttura l ‘Eurozona corre il rischio concreto di disintegrarsi”. Già, i  17 Paesi dell’area euro contano con 17 milioni 405 mila disoccupati  e i 27 della unione 24 milioni.667 mila.,grazie alle politiche recessive imposte , magari cercate, anche all’Italia.

Treu e Finocchiaro: l’elogio della “riforma” del mercato del lavoro

Questa è la situazione e i due esponenti del Pd non trovano di meglio che esaltare la “ riforma” del lavoro.  Come è possibile  che ciò avvenga, creando disorientamento dando la sensazione che  il Pd stia perdendo la bussola. O meglio che l’ago non indichi una sola parte. Un partito di sinistra o di centro-sinistra, per non offendere nessuno, visto che l’area da cui viene Treu, inorridisce al solo sentir pronunciare la parola sinistra, come può non entrare in sintonia con il mondo dei lavoratori? Come può rimanere insensibile  a fronte chi si batte per affermare diritti conquistati con lunghe, difficili lotte? Non solo. Un partito di sinistra, scusate di centro-sinistra anche se per noi poveri ignoranti un partito o è di destra o di sinistra o, al più, di centro, vincolato da voti di fiducia a ripetizione, dovrebbe ringraziare quei tanti lavoratori che si sono battuti riuscendo a sventare il tentavo di abbattere l’articolo 18. Perché di questo si trattava.  Dietro il paravento del lavoro ai giovani, della lotta alla precarietà, degli ammortizzatori sociali per tutti, si nascondeva il vero obiettivo:colpire i diritti dei lavoratori. Tanto è vero che sia per quanto riguarda la precarietà , sono rimasti pressoché tutti i contratti atipici e di ciò si vanta il ministro Fornero in una delle sceneggiate di Porta a porta. Già che ci siamo si è vantata anche di aver fatto la riforma delle pensioni che tutti ci lodano, anche se, bontà sua , ha ammesso che c’è stata qualche critica. E Vespa ha dato il  là al ministro Elsa: “ Tre sole ore di sciopero….” Con tanto di risolino, ghigno da parte di ambedue e nostro abbandono della visione di Porta a Porta  causa disgusto. Non si è realizzato l’obiettivo libertà di licenziare, è caduto miseramente l’alibi , il paravento., il miraggio di un mercato del lavoro che  si trasformava in un bengodi con frotte di giovani che passavano a contratti a tempo indeterminato, ammortizzatori sociali  a piene mani.  Che dire di  più? Speriamo che Treu e Finocchiaro  pensassero di commentare un’ altra legge, con al centro il lavoro. Che non c’è

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