Il governo ripete l’errore delle pensioni

ROMA – Siamo alle solite. Il Governo Monti ogni qual volta deve misurarsi con le organizzazioni sindacali confederali, e con gli interessi sia particolari che generali che questi rappresentano, si irrigidisce in modo assurdo. Nega forma e sostanza al confronto e, peggio, ritiene che il solo fatto di misurarsi col sindacato rappresenti un cedimento.

Ancora una volta mostra di avere una visione assai balzana delle relazioni sindacali e del come si costruisce la coesione sociale. E’ questa una visione ideologica carica di tale forza da fare velo alla stessa realtà concreta che l’Esecutivo ha davanti.

L’incontro tra Governo e sindacati confederali svoltosi ieri era incentrato sui necessari interventi da attivare in una fase di crisi economica come l’attuale tesi a razionalizzazione la spesa pubblica e finalizzati ad ottenere risparmi, ad intervenire sugli sprechi e sulle inefficienze. Ma invece di affrontare il merito l’incontro ha evidenziato solo la volontà del Governo di effettuare tagli lineari sugli organici della pubblica amministrazione. Tagli annunciati senza criterio alcuno, accompagnati solo dalla illustrazione di parametri assolutamente vaghi e general generici mentre sono state eluse scelte concernenti interventi sulle consulenze, sulle società comunali che non forniscono servizi ai cittadini come su altri capitoli di spesa indicati dalle stesse organizzazioni sindacali. L’impegno precedentemente assunto dal Ministro della funzione Pubblica Patroni Griffi  per avviare congiuntamente l’esame della riforma della pubblica amministrazione è sparito nel nulla.

Il Governo rischia in questo modo di ripetere l’errore della riforma delle pensioni: si taglia senza un serio confronto preventivo sula pelle dei lavoratori pubblici per fare immediatamente cassa, generando così altra iniquità e ulteriore recessione. Procedendo con queste modalità si colpiscono i servizi essenziali dei cittadini a partire dalla sanità per passare alla scuola, all’università, alla assistenza, ai trasporti. Vi sono ancora tagli pesanti agli Enti Locali.
Così non si promuove un’opera di riqualificazione della spesa inappropriata attraverso interventi mirati certamente necessari, giusti e possibili, come dimostra l’esperienza di alcune regioni che associano bilanci in ordine a buoni livelli di assistenza.
Si sceglie di procedere a colpi d’accetta, ma i sindacati, dopo aver espresso a caldo un primo giudizio decisamente negativo sull’andamento dell’incontro, non sono assolutamente intenzionati a starsene fermi.

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