Dalle frottole berlusconiane a quelle grilline

ROMA – C’è una notizia oggi che campeggia sulle prime pagine di qualche quotidiano che deve far riflettere.

Appena poche ore dopo l’annuncio della soluzione trovata per gli esodati si scopre che invece è tutto in alto mare e che non ci sono quattrini. Il tema degli esodati non riguarda solo alcune migliaia di persone ma investe direttamente l’affidabilità dello Stato. Se un governo dimentica i diritti acquisiti di tanti cittadini e se il Parlamento non è in grado di correggere l’errore si crea un vulnus di non poco respiro. E’ tutta qui la discussione attorno alla prosecuzione dell’esperienza dei tecnici. Non c’è dubbio che fosse necessario un cambio di mano dopo Berlusconi, ma non  è accettabile che un governo della repubblica stracci un patto con i suoi cittadini come è avvenuto con gli esodati. Nasce da qui la necessità del governo politico, cioè un governo che sia in grado di capire meglio e prima i problemi caldi della società. Tuttavia il governo politico passa oggi attraverso un redde rationem nei due schieramenti principali che  non promette niente di buono. Se il centro-sinistra dovrà decidere fra Bersani, Renzi e Vendola sapendo che non avrà la maggioranza dei consensi e temendo una legge elettorale che gli impedisca di accedere al premio, il centro-destra è in piena confusione perché le sue primarie si giocheranno nell’incertezza del ruolo che vorrà svolgere Berlusconi.

Siamo di fronte a un quadro che fa pensare ancora a una  nuova traversata nel deserto della politica italiana proprio quando sarebbe necessario avere un governo che abbia tempo davanti a sé. Il campo che può dare una risposta a queste domande è indubbiamente quello del centro-sinistra. Tuttavia il dibattito interno non sembra ruotare attorno a niente di preciso né sulle alleanze né sul programma. Si vive ancora nel tempo passato con l’eccessiva personalizzazione dello scontro che non fa emergere i progetti. Sullo sfondo l’incognita Grillo. Viviamo in uno strano paese in cui dopo quasi tre decenni di favole berlusconiane c’è una parte di elettorato che vuole ascoltare le favole grilline. Chi si è preso la briga di leggere le proposte del duo Casaleggio-Grillo non può non temere per le sorti del paese e non può non considerare quanto grave sia la responsabilità delle vecchie forze politiche se tanti italiani pur di non votarle si sono rivolti al comico e ai suoi comici suggeritori. Tuttavia Grillo c’è e la responsabilità di chi difende la politica, la vera politica, è quella di dare risposte che siano in grado di contenere questa arrembante cavalcata dell’antipoltica nelle istituzioni. Viviamo in uno di quei momenti in cui si sente la necessità di una leadership vera che può essere data solo da una coalizione di forze che sia in grado di rassicurare i cittadini e di proporre cambiamenti. E’ questa la sfida che ha di fronte a sé la sinistra. Se le primarie con una grande partecipazione daranno un responso chiaro sarà fatto un primo passo in avanti. Ma ne serviranno altri.

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