Regione Lazio. Ritorna Storace, mister 10 miliardi. E i cittadini pagano

ROMA – E’ tornato Francesco Storace, alias Mister 10 miliardi. Tanto è il debito contratto della sanità del Lazio che il segretario de La destra nel 2005 ha lasciato in eredità alla giunta che gli è succeduta e soprattutto ai  cittadini della regione.

Una somma a dir poco “devastante”, per la quale la stessa regione è stata costretta poi ad accendere un mutuo trentennale che costa alle casse regionali ben 300 milioni all’anno. Il problema è che adesso, alla faccia del cambiamento tanto decantato dal centro destra, rischiamo di trovarci ancora Storace alla guida della regione. E manco farlo apposta le prime parole che ha pronunciato dopo l’ufficializzazione della sua candidatura appoggiata dal Pdl sono state: “Sobrieta’ dei comportamenti politici, lavoro e sanita’”. Insomma, una frase profetica, che fa venire la voglia di “toccare ferro”, tanto per non mettere le mani su qualcos’altro rischiando di scivolare nella volgarità. Probabilmente a Storace non fa nè caldo nè freddo questo piccolo particolare. Lui la pole position se la sarebbe guadagnata a colpi di sondaggi, come riportano le cronache del centro destra. Addirittura un 33%  lo darebbe come l’unico cavallo vincente in grado di battere l’avversario Zingaretti del centro sinistra.

Chissà se si è rassegnata Beatrice Lorenzin, la quale probabilmente pensava che la scelta del Pdl sarebbe ricaduta su di lei. Ma la giovane pidiellina non è abbastanza conosciuta, almeno, stando sempre ai sondaggi. Ci voleva un personaggio conosciuto ai più,uno che un segno l’ha pur lasciato in una delle regioni più importanti d’Italia. E chi meglio di Storace. Perfino Giorgia Meloni si è  infuriata così tanto che potrebbe anche decidere di correre da sola. Ma non è tutto. Perchè con ogni probabilità questo episodio potrebbe scalfire l’intesa tra il neo movimento “Fratelli d’Italia” e il Pdl.
Tuutavia, oltre alle lotte intestine del centro destra, sembra che tutti abbiano dimenticato la passata giunta Storace e le conseguenze di una mala gestione. Eppure di sanità si continua a discutere, gli ospedali chiudono e i cittadini subiscono ogni giorno le conseguenze di un sistema sanitario che fa buchi da tutte le parti. E la risposta va ricercata anche e soprattutto  in quella legislatura dal 2000 al 2005, in cui Storace guidava la Regione. Solo mesi dopo, nel 2006, la giunta Marrazzo scoprì che la giunta precedente aveva lasciato un buco miliardario.

La storia di Anna Giuseppina lannuzzi, alias  “Lady Asl”, arrestata per tangenti il febbraio 2006, gli scandali di corruzione che hanno visto inchieste,  arresti e procedimenti per gli esponenti della cricca di Storace, assessori regionali e dirigenti sanitari, sembrano un ricordo lontano che non fa più notizia.    Eppure i debiti ci sono ancora e il risultato di come sia ridotta la sanità laziale è sotto gli occhi di tutti. Ma allora perchè candidare proprio Storace? Dicono  che sia un trascinatore “efficace” per la coalizione del Lazio. “Ora – dice Storace –  va costruita la coalizione e ci tufferemo in un’entusiasmante campagna elettorale. Si può avere un risultato straordinario sovvertendo i pronostici, come nel 2000”.
Al solo pensiero i ricordi cadono inevitabilmente su quel  mutuo che ignari cittadini del Lazio non hanno contratto, ma che dovranno continuare a pagare fino al 2036. 

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