Parità di genere, un diritto. Ora il Senato rimedierà all’errore

ROMA- I fatti parlano chiaro Non ci sono scusanti, non sono possibili equivoci. Solo il Senato rimedierà all’errore fatto approvando ciò che è stato respinto. Nel Pd c’è stato un tradimento da parte di alcuni di noi.

Questo era un emendamento condiviso nel gruppo a parole, più degli altri, ma evidentemente il voto segreto ha coperto dissensi che non hanno avuto il coraggio di venire alla luce e di mostrarsi. Un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile, tanto più perché il Pd applica già al suo interno norme e regolamenti stringenti che hanno consentito l’elezione di un gruppo che ha quasi il 40% di presenza femminile. Ma in questa vicenda è bene anche sottolineare la responsabilità di Forza Italia e di Berlusconi che ha manifestato una totale contrarietà.

Il patto sulla legge andava concordato meglio e con le forze della maggioranza 

Non c’è dubbio che la riforma elettorale si fondasse sull`accordo prioritario tra Renzi e Berlusconi, ma il patto andava concordato meglio e di più con le forze dell`attuale maggioranza e soprattutto la discussione dentro il Pd doveva essere più approfondita. La legge elettorale andrebbe fatta presto ma anche bene. Tra l`altro il testo dell`Italicum ha già subito modifiche e alcune altre sarebbero auspicabili, come le modifiche delle soglie e la scelta da parte degli elettori. Credo che anche questo punto andava chiarito bene sin dall`inizio. Inoltre la direzione nazionale non ha dato solo mandato al segretario di raggiungere un`intesa sulla legge elettorale ma ha anche approvato all`unanimità un ordine del giorno che impegnava il Pd, qualunque fosse stata la riforma elettorale, ad inserire norme antidiscriminatorie cogenti. 

Una vicenda da troppi strumentalizzata

Ci siamo mosse su una decisione della direzione nazionale e abbiamo proseguito trovando un accordo trasversale con le donne delle altre forze politiche a partire da Fi. In troppi hanno strumentalizzato la vicenda minacciando che su questo tema potesse saltare un patto. Non credo che questo possa succedere, dobbiamo continuare la nostra iniziativa perché la legge elettorale non finisce alla Camera, ci sarà un voto al Senato e credo che, anche attraverso la spinta che arriverà dall`opinione pubblica e dalle associazioni, possa aiutarci a inserire  gli emendamenti bocciati a Palazzo Madama dove le regole sono diverse e il voto segreto non è previsto. Abbiamo visto come anche in passato sia stato utilizzato contro norme di parità, qui alla Camera ma anche nelle Regioni dove in alcune occasione è stata affossata proprio con il voto segreto la legge che introduceva la parità di genere. 

Dalla Boschi ci saremmo aspettate un cenno di incoraggiamento

Mi aspettavo che il segretario del Pd inserisse dall’inizio nel testo dell’accordo norme per la parità facendo un punto qualificante dell’iniziativa politica del Pd. Il rimettersi alla Camera è stata la conseguenza dell`assenza di accordo a causa della contrarietà di Fi. Chi pensa che la nostra iniziativa aveva per obiettivo creare problemi a Renzi  non ha capito niente. Né della battaglia che stiamo facendo né della storia politica che abbiamo alle spalle  Infine va detto che dalla ministra Boschi ci saremmo aspettate un cenno di incoraggiamento un po’ più convinto. Qualcuno ha pensato che la questione potesse essere il grimaldello per far saltare tutto. Non si è guardato il merito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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