Cariche su operai. A caccia del responsabile. Renzi faccia un passo indietro

 

ROMA –  Davvero una brutta storia quella di ieri. Operai che reclamano il diritto al lavoro  caricati dai celerini per non si sa neppure quale motivo. L’ordine, infatti,  sembra nessuno l’abbia dato adesso che la vicenda è montata. Si tratterà di una scelta arbitraria dei poliziotti? Difficile. Intanto Maurizio Landini reclama la sua versione dei fatti, “siamo stati attaccati” e le immagini lo dimostrano.

Sarà che quando manifestano i lavoratori fa sempre una certa impressione vedere uno spiegamento di forze degno da G8 di Genova. Fa impressione osservare Polizia e lavoratori fronteggiarsi, i primi intenzionati a tornare a casa sani e salvi per uno stipendio medio di 1.300 euro, i secondi per reclamare con forza il posto di lavoro che la loro azienda gli vuole negare.

Rimane quindi l’auspicio che venga fatta chiarezza il prima possibile su questa incresciosa vicenda, gestita maldestramente e che, i fatti lo testimoniano,  depone a sfavore dello stesso Matteo Renzi e del suo governo, il quale sabato scorso mentre i lavoratori manifestavano se ne stava alla Leopolda con imprenditori e finanzieri a discutere di una presunta ripresa dell’Italia. Parole che ci ricordano molto Monti e  Letta. 

Va detto che il governo qualche responsabilità ce l’ha. Eccome se ce l’ha, considerando che – come spesso riporta Renzi – il Pd dovrebbe essere una forza di sinistra, se di sinistra si può ancora parlare.

Sinistra un po’ strana, questa di Renzi, svuotata dai suoi valori di cui ce ne sarebbe ancora bisogno,  liberista come le destre e spesso lontana dai problemi reali dell’Italia. Ormai è lampante, anche questo governo, nonostante l’impegno profuso in promesse e proclami, ha completamente perso il polso della situazione, se mai ce l’ha avuto. E questi fatti ne sono un’ulteriore prova incontrovertibile, anche perché, come ha detto Susanna Camusso, le cariche di ieri hanno trasformato una protesta pacifica dei lavoratori in un tema di ordine pubblico. Insomma, non sarebbe dovuto accadere. Come non avrebbero dovuto essere pronunciate parole forti da parte di una deputata del PD contro un sindacato, che nonostante tutti gli errori del passato è pur sempre un organismo che rappresenta milioni di lavoratori e lavoratrici coinvolti in tutti i settori occupazionali. 

Insomma, un po’ di autocritica ci sta tutta e forse Renzi prima di pensare a nuove rottamazioni dovrebbe fare un passo indietro. Scusarsi prima di tutto con i lavoratori e anche con i cittadini che arrancano disperatamente. Chissà che Renzi capisca che le ferite di quest’Italia vanno curate dal basso, per le Leopolde c’è sempre tempo.

 

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