Smaltimento di rifiuti petroliferi. Un vero e proprio sistema criminale

ROMA – Le modalità di smaltimento dei rifiuti petroliferi accertate dalla procura della Repubblica di Potenza non sono un caso isolato e confermano che c”è un sistema criminale che opera nel resto d’Italia nell’occultamento dei residui petroliferi.

Nel canale di Sicilia al largo di Ragusa secondo i documenti dell”Ispra che rilegge in un articolo della rivista siciliana ”S” sono stati smaltiti i rifiuti della piattaforma petrolifera Vega A nel pozzo sterile V6 a 2800 metri di profondità, pari mezzo milione di metri cubi di liquidi altamente inquinanti. Ovvero  147 mila metri cubi di acque di strato miste a idrocarburi, 333 mila metri cubi di acque di lavaggio delle cisterne di petrolio e 14 mila metri cubi di acque di sentina. Per Ispra in questo modo sono stati risparmiati 70 milioni di euro smaltendo illegalmente i rifiuti. Ciò che è grave è che mentre il ministero dell’Ambiente su richiesta di Ispra ha chiesto il risarcimento del danno, il ministero dello Sviluppo Economico ha raddoppiato la concessione petrolifera della piattaforma Vega A in Vega B. Il ministero in quel periodo guidato da Federica Guidi autorizza il 12 dicembre 2014 il raddoppio della concessione con la seguente motivazione: ”la società ha ottemperato ai termini di buona gestione del giacimento”. Su questa vicenda c’è già un”inchiesta della procura di Ragusa e l”inquinamento inizia dal 1989 ininterrottamente ma c”è purtroppo un rischio di prescrizione.

Condividi sui social

Articoli correlati