Siccità. La sindaca M5S di Anguillara : “La Raggi mi ha ignorata”

Fateci caso: dove c’è un sindaco grillino succedono cose brutte di cui il primo cittadino pentastellato è ovviamente responsabile. A Torino, una serata juventina davanti ad un maxi schermo ha provocato una mattanza di tifosi.

A Roma, la sindaca Raggi sta inanellando una serie di sventure per la città delle quali con virgineo stupore dice di non essere responsabile: trasporti pubblici, mondezza, buche sulle strade, scioperi a tappeto. Ora c’è l’emergenza acqua, e la sindaca chiede al governo di provvedere. La sua azienda comunale delle acque è sotto inchiesta, ma lei non sembra accorgersene. 

L’acqua che mancherà a Roma è quella del lago di Bracciano, che l’Acea ha succhiato con irresponsabile cecità e ora il lago è in agonia. Solo l’intervento della Regione Lazio, subito contestato dal Campidoglio, è valso a interrompere il prelievo che le idrovore dell’ACEA mettono in atto da anni a colpi di 1200 litri al secondo dall’impianto di Anguillara Sabazia.

E chi è il sindaco di quell’amena località rivierasca? La giovane Sabrina Anselmo eletta dai Cinquestelle con i quali però oggi è in serrata polemica politica. Rischia, infatti, l’espulsione dal movimento per aver omesso dal suo curriculum una condanna. E’ una cosa vecchia, ma oggi la sindaca grillina di Anguillara Sabazia è in lite con il suoi perché indignata per il disinteresse mostrato in occasione del disastro ecologico del lago. In proposito, la giovane Anselmo ha precisato ai giornalisti: ”Sono stata io, insieme con i sindaci di Trevignano e di Bracciano, a segnalare per prima l’urgenza di un’indagine sui prelievi dell’Acea, abbiamo aperto dei tavoli di discussione dai quali il Movimento è brillato per la sua assenza. Mai vista la Raggi né un suo rappresentante. E’ evidente che fin dall’inizio della vicenda loro non hanno condiviso l’iniziativa di chiedere conto all’Acea di quanto stava facendo. L’azienda romana era, di fatto, il controllore e il controllato: un assurdo, che andava stoppato”.

Invece, come si è visto, la sindaca Raggi non ha mosso un dito contro la sua azienda delle acque, anzi ha presentato a suo nome un ricorso al Tribunale delle Acque perché annullasse l’ordinanza della Regione Lazio che ha fatto sospendere il prelievo.  Fortunatamente il Tribunale ha respinto il ricorso, sono poi intervenuti i carabinieri e la magistratura ha mandato un avviso di garanzia al presidente dell’Acea.

L’agonia del lago di Bracciano continua. Sulle sue rive i sindaci, per quanto di colore diverso, dei tre comuni rivieraschi non sono riusciti a fare squadra, soprattutto per l’indifferenza dei Grillini di Roma. In conclusione: ancora un sindaco grillino nei guai: forse a Beppe Grillo conviene fare una novena alla Madonna. 

 

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