Un’agenzia europea per affrontare le nuove crisi sanitarie

Tra le cause dirompenti il cambiamento climatico

HERA, acronimo di Health Emergency Preparedness and Response, l’organismo europeo nato il primo ottobre del 2021 su proposta della Commissione Europea all’indomani della pandemia di COVID-19, oggi è una realtà più attuale che mai. Il suo scopo, infatti, rimane quello di monitorare, anticipare le minacce e le potenziali crisi sanitarie, attraverso la raccolta di informazioni e la costruzione di un’efficace capacità di risposta.

Non si tratta quindi solo di gestire la crisi del Covid, in cui si stanno verificando nuovi contagi, ma monitorare anche altre potenziali malattie che si stanno prepotentemente affacciando a livello globale. Pensiamo al vaiolo delle scimmie, alle nuove forme di epidemie virali, alle minacce chimiche, biologiche e nucleari conseguenti alla guerra e la crescente resistenza agli antibiotici. In questo panorama, HERA avverte che è proprio il cambiamento climatico uno dei fattori determinanti che sta modificando il quadro sanitario, tant’è che stanno emergendo malattie prima inesistenti. Ma non solo. Anche l’esplosione della guerra in Ucraina è vista con una certa preoccupazione considerando i rischi chimici e nucleari che porta con sé.
Per questo HERA sta sviluppando un ruolo fondamentale nell’Unione Europea facendosi carico anche degli approvvigionamenti dei vaccini come è avvenuto per il vaiolo delle scimmie a differenze di quello del Covid che è stato negoziato dai singoli stati membri direttamente con le case farmaceutiche.

Allo stato attuale HERA, essendo una entità della Commissione, può svolgere un ruolo determinante, poiché ha la particolarità di avere 2 modalità di funzionamento a stretto contatto con gli Stati membri. In primis quello di analizzare, identificare e dare priorità alle possibili minacce per la salute e infine, proprio sugli elementi raccolti costituire un coordinamento strategico per lo sviluppo di contromisure mediche e la capacità industriale di produrre e fornire tali contromisure.
Come ha recentemente precisato il direttore dell’agenzia Pierre Delsaux, anche avere un interlocutore unico e autorevole a livello europeo è strategico, poiché si eliminano tanti passaggi burocratici con una veloce e immediata risposta alle crisi che nel futuro saremo obbligati ad affrontare.

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