Dov’è Julian Assange?

NEW YORK – Julian Assange è di nuovo al centro dell’attenzione mondiale, ma è di fatto un fantasma: non si sa dove si trovi, nè cosa progetti di fare. È «scomparso» dal 18 novembre scorso, quando la magistratura svedese ha spiccato nei suoi confronti un mandato d’arresto internazionale per stupro e molestie, dopo l’accusa di due donne. Oggi si è collegato in videoconferenza con la conferenza dei giornalisti investigativi ad Amman, in Giordania.

«La Giordania non è il posto migliore dove stare se ti cerca la Cia», ha detto Assange, spiegando di non poter rivelare dove sia in questo momento. Fin dalla nascita, un alone di mistero circonda la sua figura, a cominciare dalla data di nascita: Julian Paul Assange è nato nel 1971, ma non si sa quando. L’hacker-giornalista più famoso al mondo ritiene di essere vittima di persecuzione, di essere oggetto di diffamazione per aver pestato troppi piedi, a partire da quelli del Pentagono, per aver pubblicato 400.000 documenti segreti sulla guerra in Iraq e 77.000 su quella in Afghanistan. Altrettanto misteriose le sue fonti, forse militari o dissidenti di ogni Paese. I suoi critici, in gran parte hacker come lui, lo accusano di avere qualche «gola profonda» nella Cia o in altri servizi di intelligence, che lo «utilizzano per una nuova forma di cyber-war». «Chiamatemi Mendax (bugiardo). Ma nel senso oraziano di ‘splendide mendax’ (magnificamente bugiardo)». Secondo la leggenda, il primo nome di battaglia scelto in Australia dall’allora 16enne futuro fondatore di Wikileaks era ispirato dal poeta latino Orazio. Gli anni sono passati, e le cose si sono fatte più serie: «La rivelazione di documenti di intelligence è molto spesso un atto di coscienza nell’interesse della gente», ha detto in un’intervista al New Yorker. Assange ha cercato, prima che esplodesse il suo caso giudiziario per reati sessuali, di costruirsi una base operativa in Svezia, Paese che ha leggi molto stringenti a tutela dei giornalisti e della libertà di stampa. La Svezia è poi la terra del partito dei pirati, un porto ‘sicurò per un hacker che pubblica documenti segreti e scottanti. Il 18 novembre però, un magistrato svedese ha chiesto e ottenuto un mandato di arresto recepito dall’Interpol. Qualche giorno prima, Assange aveva affermato di voler chiedere asilo politico alla Svizzera. Per ora non risulta lo abbia fatto: quel che è certo è che si è volatilizzato.

(fonte: Ansa)

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