Zittiti i giovani del Pdl che vogliono rottamare Cicchitto

I giovani del Pdl vogliono rottamare la loro anziana e referenziata classe dirigente. Soprattutto chiedono spazio a chi, sull’onda berlusconiana, è arrivato al potere più per grazia ricevuta che per i consensi rimediati sul campo. Ma, a quanto pare, per loro non c’è spazio.

I ragazzi di centrodestra da qualche mese sono orfani del loro leader maximo, Silvio Berlusconi, ormai spogliato del ruolo di capo di governo e intento finalmente a godersi appieno la vita fra veline e lettoni di Putin (per sua e nostra fortuna). E anche del loro ex punto di riferimento, Gianfranco Fini, il cui movimento oggi conta quanto un circolo bocciofilo di periferia. Oggi, questi giovani si ritrovano guidati da una massa di dilettanti che non sa minimamente come si governa un partito e che è quasi riuscita a farlo scomparire. Pochi i punti di riferimento in parlamento, come l’ex ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, e qualche rampante deputato che si tura il naso e vota fedele i provvedimenti del governo Monti.

Ora, per ripartire, vorrebbero che fosse il proprio popolo a scegliere, attraverso una legge elettorale che reintroduca le preferenze, i rappresentanti in parlamento. Proprio quello che non vuole Fabrizio Cicchitto, capogruppo al Senato del Pdl. Già, Cicchitto: uno che di vecchia Repubblica se ne intende, essendo stato iscritto dal 1976 al 1994 al Partito Socialista Italia, all’ombra di Bettino Craxi e, pare, anche alla P2 di Licio Gelli (http://www.uonna.it/p2elenchi.htm).

E proprio Cicchitto, nei giorni scorsi, è stato oggetto di un attacco vero e proprio da parte del consigliere regionale Chiara Colosimo, Pdl fronte An, appena 23 anni, che faceva ancora nghe nghe nella culla quando i suoi padri politici, tuttora tali, inondavano di monetine il buon Bettino, se non anche lo stesso Cicchitto. La ragazzina terribile della Pisana (divenuta il consigliere più giovane in Italia dopo le dimissioni del Trota), ha creato su twitter l’hashtag #rottamiamocicchitto, che nel giro di poche ore era già top trend; e siccome probabilmente il Senatore non è in grado di usare il social network, ha pure rilanciato con un più tradizionale comunicato stampa.

“Aiuto!”. “Lesa Maestà!”. Tutto il Pdl si è precipitato a difendere la vecchia ombretta sdegnosa di zio Silvio. “Grottesca la dichiarazione della Kolosimo (con la K?) su Cicchitto – ha affermato Ignazio ‘digiamolo’ La Russa – che ovviamente ha non solo il diritto ma anche il dovere di esprimere valutazioni su proposte di legge di deputati che presiede. Nel merito peraltro il dibattito è aperto da tempo senza scandalo per alcuno”. “Il consigliere Chiara Colosimo dovrebbe essere meno sconsiderata nel dare giudizi avventati e farebbe bene a ricordarsi che e’ stata eletta nel listino bloccato. Invece di fare il grillo parlante, pratichi di piu’ il territorio”, ha invece scritto il suo collega Pier Ernesto Irmici.

Ma il ‘mi dissocio’ più grave è arrivato dai capi della sua stessa corrente: Fabio Rampelli e Giorgia Meloni, quest’ultima leader della Giovane Italia di cui la Colosimo è presidente regionale. Rampelli, che nel 1992 fu tra i lanciatori di monete più agguerriti, ha parlato di “iniziative maldestre, che avrebbero voluto essere spiritose e che viceversa hanno innescato una polemica assurda”, trovando l’occasione “per confermare pubblicamente la stima e la fiducia verso Cicchitto”, mentre la Meloni ha addirittura detto che “nessuno può permettersi di demonizzarlo o addirittura chiedere la sua ‘rottamazione‘ per questo. Non condivido la sua posizione ma la rispetto”, dopo aver espresso apprezzamento per la politica di Matteo Renzi nel Pd.

I giovani, tuttavia, hanno apprezzato lo sforzo di Chiara Colosimo e sono pronti a sostenerla. Anche se si sa, nel Pdl, se i capi corrente non vogliono, non si muove una foglia. E poi Grillo sarebbe l’antipolitica?

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